La protesta

Bauli in piazza a Roma, 270 dall’Abruzzo: aiuti agli operatori dello spettacolo

Il grido di protesta a Piazza del Popolo, oltre 1000 bauli: 270 dall'Abruzzo per chiedere aiuti per gli operatori dello spettacolo. "Governo, ora ci vedi?"

C’era anche l’Abruzzo a Piazza del Popolo, nella marea di bauli neri come gli abiti degli operatori dello spettacolo in protesta: per un anno di nulla, di “diritto al lavoro negato e per una manifestazione che andrà avanti, finché non saremo liberi di tornare a esercitare un nostro diritto”.

Tra gli oltre mille bauli raccolti a Piazza del Popolo, nella capitale, non poteva mancare la rappresentanza abruzzese. L’Ars, Associazione Service abruzzesi, presieduta dall’aquilano Carlo Volpe, come sempre ci ha messo la faccia…e i bauli. “Come Ars Abruzzo abbiamo partecipato con circa 270 bauli. Abbiamo dato il nostro contributo come aziende e come personale tecnico. È partito un pullman dalla regione per raggiungere Roma e prendere parte alla protesta”, ci spiega il presidente Volpe.

Pubblicato da ARS Abruzzo – Ass. Regionale Service Abruzzo su Sabato 17 aprile 2021

Al fianco di ogni baule un operatore dello spettacolo. “Governo, ora ci vedi?”, la farse provocatoria scritta su un grande striscione al centro della Piazza. Teatro, cinema, tutti i lavoratori della categoria spettacolo hanno manifestato la propria rabbia. Da oltre un anno ormai, causa Covid, il settore è totalmente fermo, tv a parte. E mentre si parla di prossime riaperture, gli operatori dello spettacolo chiedono garanzie e sostegni.

Leonardo De Amicis e il Sanremo Covid: lo spettacolo può ripartire in sicurezza

La protesta non si fermerà. “Oggi siamo a Sulmona per prendere parte a un evento in ricordo della prematura scomparsa di uno dei nostri tecnici, che allo spettacolo ha dedicato tutta la sua vita, anche se purtroppo è stata una vita breve. Un’occasione di ricordo e commemorazione, quindi, che vivremo però anche per continuare nell’obiettivo di sensibilizzare la gente e le istituzioni e portare il nostro messaggio di protesta sulla situazione ingiusta che stiamo vivendo“.

Un settore che, in più occasioni, ha denunciato di sentirsi totalmente abbandonato, invisibile rispetto a una crisi nazionale di cui non vuole restare unico fantasma.

Bauli in piazza, la nota di Stefania Pezzopane a sostegno degli operatori dello spettacolo

“Sono scesi in piazza con i loro bauli, senza urla e strepiti, ma comunque il grido di dolore è forte e deve giungere al governo, perché tutti gli sforzi fatti finora per queste categorie di imprese e lavoratori non sono stati sufficienti. Ho sollecitato più volte i ministeri competenti, Mic e Mise, e torno a farlo. Va dato atto al ministro Franceschini di aver coinvolto queste imprese nel tavolo aperto al ministero, ma occorre una azione più incisiva del Mise. Temo che si stia sottovalutando il problema: le imprese che operano attorno allo spettacolo ed agli eventi sono ferme totalmente da 419 giorni. Un tempo lunghissimo perché lo spettacolo dal vivo, così come i grandi eventi, non sono mai ripartiti, nemmeno per pochi giorni.

Lo dichiara Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Le imprese – prosegue l’esponente dem – temono di dover aspettare ancora molto per ripartire. Nel 2021 sono stati annullati praticamente tutti gli eventi nazionali e locali, e si teme di dover aspettare la primavera del 2022. Ho incontrato Carlo Volpe, Valter Alfonsetti, l’Ars Abruzzo ed altre imprese, e torno a sollecitare la dovuta attenzione. Solo in Abruzzo ci sono centinaia di imprese colpite direttamente dalla crisi del settore dei service: servizi tecnici, audio, video e luci per teatro, spettacolo dal vivo, fiere, convegni, eventi dal vivo. In Italia sono oltre 10.000 imprese, si contano 500mila addetti, tutti fermi da oltre un anno e preoccupati perché sui grandi eventi chissà quando si potrà tornare a programmarli. Si calcola una perdita del 60% del fatturato in Abruzzo.

Il ministro Dario Franceschini ha ragione a porre il problema delle riaperture in sicurezza dal 26 aprile di spettacoli, cinema e teatri almeno in zona gialla. Mi sento di sostenere questa sua proposta, e penso che il Ministero delle attività produttive debba incontrare queste imprese e trovare le giuste forme di ristoro, di abbattimento di costi, sui mutui e le imposte. Tanti eventi sono rimandati direttamente al 2022, un tempo infinito per questo settore che rischia di morire. Io invece – conclude Pezzopane – credo che bisogna puntare anche su cultura, spettacolo, eventi per il rilancio e la ripresa del Paese”.

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