Condomini abbandonati a Gignano tra incuria, furti e atti vandalici

Condomini a Gignano abbandonati: il foto racconto del Capoluogo tra incuria e degrado. Nel post sisma furono utilizzati per l’affitto concordato.

I condomini si trovano su via Valle D’Aosta, accanto diverse case abitate e di fronte il Musp della scuola di Gignano.

Nell’immediato post sisma furono utilizzati per dare un tetto agli sfollati con il sistema dell’affitto concordato.

Da tempo i condomini si trovano purtroppo in uno stato di incuria e degrado: spazzatura buttata nella tromba delle scale che porta ai garage interrati, erba alta, mattonelle sconnesse, al piano terra qualcuno ha divelto porte e finestre e probabilmente si è introdotto.


Sono stati letteralmente sradicati i citofoni e in qualche appartamento dei piani alti le finestre sono aperte. Dopotutto arrivarci ed è un gioco da ragazzi: c’è un cartello che avvisa del pericolo, ma l’unica transenna che dovrebbe inibire l’accesso al cortile interno è stata spostata.
Alcuni appartamenti si trovano direttamente su strada, i muri sono bassi e non è complicato eventualmente scavalcarli.
Dall’esterno dell’appartamento al piano terra dove sono state divelte le porte-finestre si vedono una serie di televisori ammucchiati: qualcuno ha ipotizzato che potrebbero essere stati rubati in un altre abitazioni dell’agglomerato e appoggiati lì, in attesa di essere portati via.
Dall’esterno di vedono diversi mobili: cucine, sedie e divani anche in buono stato: un vero e proprio patrimonio mobiliare in abbandono.

Alcuni residenti di Gignano hanno segnalato alla redazione del Capoluogo di aver sentito ogni tanto, la sera, anche dei rumori all’interno, come se ci fosse per l’appunto qualcuno.
Una situazione di degrado che fa il paio con quanto sta accadendo per esempio a Pagliare di Sassa dove alcuni alloggi del Progetto Case, abbandonati da anni dopo un incendio a causa di un corto circuito, sono preda di furti continui.

Andando a fare una piccola ricerca, il Capoluogo ha scoperto che i condomini erano stati acquistati nel post sisma dal Fondo immobiliare per L’Aquila, ideato all’indomani del terremoto per dare un tetto alle famiglie rimaste fuori dall’assegnazione degli alloggi del progetto Case.

Il sistema dell’affitto concordato fu reso possibile grazie a un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri del 21 settembre 2009.

Gli appartamenti a L’Aquila, (circa 350) furono acquistati dalla società Europa Risorse, finita poi al centro di un’indagine della Procura dell’Aquila, con uno sconto del 25% rispetto al valore e al prezzo do mercato nel pre-sisma.

L’intento era duplice: fornire la città di appartamenti per ospitare la popolazione e aiutare i costruttori in difficoltà costretti a svendere quanto costruito per rientrare con i fidi e le banche creditrici.

“L’assegnazione degli alloggi alle vittime del terremoto non fu decisa da Europa Risorse Sgr, ma dalla Struttura di Gestione dell’Emergenza (Sge) composta da funzionari del Commissario per la ricostruzione, della Protezione Civile, del Comune dell’Aquila e della Guardia di Finanza. Era infatti la Sge che verificava se i richiedenti avessero i requisiti e provvedeva a individuare l’abitazione dove collocarli. Europa Risorse non operava autonomamente, ma si limitava a eseguire le direttive impartite dalla Protezione civile e dalle altre istituzioni coinvolte le quali, a seconda dei vari casi concreti, stabilivano identità e numero di occupanti di ogni alloggio”, si legge in una nota pubblicata dal Centro nel 2016, a firma di Marino Varengo, dell’Ufficio stampa Europa Risorse Sgr.



Da quanto appurato dal Capoluogo da fonte verificata, tempo fa qualcuno si era fatto avanti per prendere in affitto i condomini di Gignano e trasformarli in un grande centro anziani, ma la trattativa si è interrotta.



Al piano terra erano stati realizzati anche una serie di locali commerciali: un periodo c’erano un bar e una pizzeria, oggi chiusi. Il proprietario della pizzeria aveva anche fatto un piccolo investimento acquistando le mura.
