Cronaca

Mia mamma trattata come una regina: il ringraziamento per la casa di riposo di Barisciano

Il ringraziamento del figlio di nonna Vincenzina, per 4 anni ospite della casa di riposo di Barisciano: "Mamma tratta come una regina fino all'ultimo, in un posto che è un'oasi di pace e amore".

“Mia mamma è stata trattata come una regina per 4 anni: accudita amorevolmente, coccolata in un contesto, come quello della casa di riposto di Barisciano, che fa sentire tutti come a casa propria”.

Parole di commozione, quelle di Leonello Capulli, figlio di una mamma e una nonnina speciale, Vincenza Equizi, mancata pochi giorni fa a 95 anni e ospite negli ultimi 4 della casa di riposo di Barisciano “Giulio Natali”, diretta da Maria Pia Soi.

“Mia mamma – spiega Leonello Capulli al Capoluogo – è entrata alla casa di riposo di Barisciano 4 anni fa ed è stata benissimo fino all’ultimo. È venuta a mancare per le complicazioni legate all’età, non ha avuto nessun problema legato al Covid che qui, durante la prima ondata non è nemmeno arrivato ed è stata sempre accudita e amata fino all’ultimo. Una delicatezza da parte di tutti gli operatori che ci ha commossi”.

Abbiamo potuto salutarla, con tutte le protezioni del caso, rendendo questo momento triste meno pietoso. Sono stati per lei 4 anni molto belli fatti di amore dentro e fuori la struttura, circondata dall’affetto sincero degli operatori che l’hanno trattata come una di famiglia. Attenzioni e cure che vengono riservate a tutti gli ospiti, a prescindere“.

“La casa di riposo è sempre stata in ordine, pulita, profumata: una specie di piccola oasi di pace per questi anziani che spesso hanno solo bisogno di un sorriso e una carezza“.

“In un momento così forte, ove si sentono solo episodi negativi e tragici sulle case di riposo e assistenziali, volevo ringraziare dal profondo del cuore, la casa di riposo, il sindaco del paese, Fabrizio D’Alessandro, la direttrice, Maria Pia Soi, lo staff medico e il personale OSS, per l’amore e la professionalità con le quali svolgono questo ‘lavoro’ e per come hanno a cuore ogni ospite della casa. Con immensa riconoscenza e stima”.

Durante la prima ondata della pandemia gli ospiti non sono mai stati lasciati soli: pur non potendo  incontrare i parenti da  mesi a causa del Coronavirus, ad allietare le loro giornate però ci sono state 5 giovani volontarie che hanno dedicato tutto il loro tempo per accudirli.

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