Riaperture ristoranti, ma solo tavoli all’aperto: “Duro colpo per l’Appennino”

Emergenza Covid e riaperture, Quagliariello: “Vietare spazi interni duro colpo per l’Appennino”.
“Oltre al tema certamente rilevante del coprifuoco, credo che andrebbe prestata una maggiore attenzione agli effetti che la decisione di limitare ai soli spazi esterni addirittura fino a giugno le riaperture delle attività di ristorazione potrebbe determinare in alcune aree del Paese. Una misura già gravosa per tutti diventa infatti insostenibile in quelle zone che per altitudine e per ragioni climatiche presentano difficoltà difficilmente superabili nel servizio all’aperto e, anche laddove esso sia immaginabile, richiedono investimenti logistici e organizzativi che dopo mesi di sostanziale inattività e prospettive così incerte e mutevoli è complicato per gli esercenti affrontare”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’, che aggiunge: “Nessuno vuole negare un principio di precauzione sanitaria, ma l’analisi del rapporto tra costi e benefici dovrebbe tener conto del fatto che le attività sono soggette a protocolli rigorosi ai quali si sono con sacrificio adeguate e che un pubblico esercizio è più sicuro delle forme di socialità privata”.
“Vietare le attività al chiuso è un danno per tutti ma significa infliggere un ulteriore fattore di svantaggio alle aree appenniniche, aggravando problemi endemici e allontanando una prospettiva di ripresa. Senza deflettere nella lotta al virus, e riconoscendo gli sforzi compiuti per accelerare la campagna vaccinale al fine di avvicinare la ripartenza del Paese – conclude Quagliariello -, non ci stancheremo di evidenziare queste criticità affinché questa crisi non acuisca fratture geografiche e sociali già laceranti e non sia interamente scaricata sulle spalle dell’Italia che lavora e che produce”.