Matrimoni e feste senza festeggiamenti: i divieti per le cerimonie fino al 31 luglio

Matrimoni: ancora tante incertezze per festeggiamenti e banchetti. I divieti fino al 31 luglio. Il settore wedding è in grande crisi.
Ancora oggi, dall’inizio della pandemia, ancora non c’è il via libera per festeggiare i matrimoni con ricevimenti e banchetti, almeno fino al 31 luglio. Questo almeno è quello che è emerso dal nuovo Dpcm.
Il nuovo decreto detta le regole non solo per i matrimoni, ma anche per comunioni, battesimi, cresime e feste in generale. Si può comunque celebrare la cerimonia, sia in chiesa che in forma civile.

Vediamo passo passo cosa cambia e i divieti per matrimoni e feste
Da lunedì 3 maggio ci sarà un allentamento graduale delle restrizioni, che terrà conto della campagna vaccinale, con la riapertura in fascia gialla dei ristoranti sia a pranzo che a cena, ma solo in spazi aperti, almeno per il momento.
Matrimoni e battesimi potranno essere celebrati, sempre secondo le disposizioni attualmente vigenti, con pochi invitati e senza una festa a corredo del rito civile o religioso.
Le cerimonie non sono state mai sospese, a patto che le celebrazioni venissero svolte nel rispetto delle restrizioni esistenti. In ogni caso la riapertura di ristoranti e locali in zona gialla non implica la possibilità di organizzare feste private all’interno o all’esterno degli stessi.
Matrimoni e celebrazioni: come funziona in chiesa e in Comune
In chiesa così come in Comune vanno rispettate tutte le normative anti Covid, mantenendo la distanza minima di sicurezza tra gli invitati e tenendo presente la capienza massima all’interno dell’edificio.
Sia gli sposi che gli invitati devono indossare la mascherina per tutta la durata delle funzione. Vige ancora il divieto di assembramenti fuori la chiesa o il luogo scelto per la funziona civile.
Matrimoni e banchetti: permangono i divieti
Per adesso le maglie delle restrizioni non accennano ad allentarsi. Su questo punto ci sono ancora tante incertezze per un settore, come quello del wedding in grande crisi da oltre un anno.
Governo e ministero della Salute hanno più volte ribadito che si procederà periodicamente ad una valutazione dei rischi che, se dovessero diminuire, implicherebbero anche l’allentamento delle disposizioni attualmente vigenti.
Una crisi, quella del settore wedding che dalla pandemia in poi ha visto andare in fumo miliardi di euro di indotto primario.
Una filiera, una vera e propria macchina da guerra che genera oltre 25 miliardi di euro di indotto primario, con un indotto globale pari a 60 miliardi di euro.
Nel 2020, il calo delle cerimonie per i matrimoni matrimoni ha subito un calo che va dall’85% al 90%, con percentuali identiche di diminuzione del fatturato delle imprese.
Le foto allegate sono di repertorio, concesse al Capoluogo dallo studio Barbarossa di Chieti.