Post sisma

San Demetrio, nessuna chiesa ricostruita: Comune in pressing sulla Soprintendenza

SAN DEMETRIO NE' VESTINI - Chiese danneggiate dal terremoto e mai ristrutturate. Tavolo aperto in Prefettura, ma la ricostruzione non è ancora iniziata.

SAN DEMETRIO NE’ VESTINI – Chiese danneggiate dal terremoto e mai ristrutturate. Tavolo aperto in Prefettura, ma la ricostruzione non è ancora iniziata.

Da anni ormai vengono denunciate le lentezze per cui a San Demetrio ne’ Vestini di fatto la ricostruzione post sisma per quanto riguarda gli edifici religiosi non è ancora iniziata, con le chiese lasciate all’abbandono. A colpire maggiormente è la Chiesa della Santissima Annunziata, per via del degrado a cui sembra difficile porre rimedio, essendo praticamente “a disposizione” di piccioni e altri animali. Si tratta di un edificio del 1600 di particolare rilevanza. Attivo a proposito un Comitato chiese, di cui fa parte anche l’assessore Sandro Filauro, che è stato delegato a seguire la vicenda ricostruzione dal sindaco.

“La situazione a San Demetrio, – spiega a IlCapoluogo.it il sindaco Antonio Di Bartolomeo – è ancora più complicata rispetto a quella di altri comuni post sisma 2009. Per nessuna chiesa è iniziata la ristrutturazione e il Mep (Modulo ecclesiastico provvisorio, che ospita la chiesa) presenta diverse criticità. La ristrutturazione delle chiese per noi è un fattore di valorizzazione culturale e di recupero della storia: per questo diamo merito al Prefetto Cinzia Torraco che ha dato vita a un tavolo proprio sulla ricostruzione delle chiese. Si sono già svolte due riunioni con tutti i sindaci del cratere aquilano”.

Questa la situazione fotografata al momento: “Finora è stato appaltato il primo lotto per la progettazione della chiesa della Madonna dei Raccomandati ed è stata stilata una graduatoria per interventi che prevede al primo posto la chiesa della Madonna dei Raccomandati;  al secondo la Chiesa parrocchiale; al terzo la Chiesa della Santissima Annunziata e al quarto quella di San Giovanni”.

“Il problema vero – sottolinea però il sindaco – è che il Cipe sta ritardando il trasferimento di risorse ad enti competenti. La competenza su questo patrimonio è della Soprintendenza; noi come Comune possiamo fare poco. Dalla prossima settimana, noi come amministrazione comunale, manderemo con grande frequenza mail e richieste di chiarimenti e di una tempistica certa alla Soprintendenza. Ci dovranno ragguagliare sui processi: ci vorranno 10 anni per la ricostruzione delle chiese? Va bene, nessuno ha la bacchetta magica, ma è tempo che ci diano una risposta concreta e seria. Il popolo sandemetrano non vuole più essere preso in giro”.

San Demetrio ne’ Vestini, la Chiesa della Santissima Annunziata.

A fare più scalpore, come ricordato, sono le condizioni della Chiesa della Santissima Annunziata. Come spiega il dossier redatto da Paolo Caporaletti, “la Chiesa della Santissima Annunziata si trova al centro dell’abitato di Cardabello. La Chiesa è a pianta centrale sormontata da una cupola inglobata dal tamburo, presenta forme tardo barocche all’interno e neoclassiche all’esterno. Come testimoniato dal bel portale in pietra, la Chiesa attuale risale al 1600. Vari indizi portano a pensare che in precedenza ci fosse già una chiesa sempre dedicata all’Annunziata, probabilmente distrutta o fortemente danneggiata dal terremoto del 1461. Dai documenti della confraternita dell’Annunziata risulta infatti che nel 1499 venne eretta una confraternita intitolata alla SS.ma Annunciazione della Vergine Maria, ancora in attività nel 1580, come testimonia la relazione della visita pastorale di quell’anno. Da ciò si può dedurre che originariamente ci fosse appunto un’altra chiesa dedicata all’Annunziata. La Chiesa ha subito nel tempo vari restauri. Da segnalare quello degli anni 1933-1935 ricordato anche da due lapidi poste all’interno della Chiesa, ai lati della porta di ingresso”.

Diverse le opere d’arte custodite nella chiesa, ma a preoccupare sono le condizioni della Chiesa: “Per pericolo crolli è stato chiuso un tratto di via del Calvario sul lato destro della Chiesa ed il vicolo sul lato sinistro. Molto preoccupante è la situazione dell’interno della Chiesa, con infiltrazioni d’acqua e con la presenza di un considerevole strato di guano creato dai piccioni che si sono introdotti nella Chiesa da una finestra rotta e non riparata tempestivamente. Esternamente è possibile rilevare una situazione allarmante con diverse crepe sulle pareti perimetrali e con il tetto in condizioni critiche in più punti”.

“Qualche lesione c’è ma non c’è un rischio di crollo imminente, – rassicura l’architetto del Segretariato regionale Mibact Augusto Ciciotti, interpellato dall’ANSA – chiaramente in una situazione di staticità. Preoccupa invece la situazione igienico-sanitaria interna, per la presenza di guano e il rischio di tossicità”.

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