Il nodo

Blocco sfratti, così tanti non pagano l’affitto: guerra tra proprietari e inquilini

Blocco sfratti almeno fino al prossimo 30 giugno 2021, ma c'è chi se ne approfitta. Braccio di ferro tra inquilini e proprietari, spesso costretti a pagare anche le utenze

Blocco sfratti almeno fino al prossimo 30 giugno 2021, ma c’è chi se ne approfitta.

Braccio di ferro tra inquilini e proprietari: se da un lato ci sono gli affitti non pagati, dall’altro lato ci sono le tasse sugli immobili e le imposte sul reddito della locazione. Il blocco sfratti colpisce anche L’Aquila e gli aquilani.

Doppia beffa per i proprietari di case in affitto. In virtù della situazione d’emergenza sanitaria e della relativa crisi economica seguita, il Governo, tra i provvedimenti varati, ha imposto il blocco sfratti.

 

Non si presenta problema alcuno per quei proprietari che si ritrovano con inquilini puntuali nei pagamenti: le criticità, invece, riguardano i numerosi locatari che hanno immobili affittati sì, ma da inquilini morosi. Da mesi non in regola con i pagamenti.

C’è chi ormai non riscuote un affitto da oltre un anno: l’inquilino, d’altro canto, è consapevole di non poter essere sfrattato. Almeno non fisicamente.

blocco sfratti

Il Capoluogo ha provato ad approfondire l’argomento con l’aiuto dell’avvocato Roberto Lepidi, ricostruendo il quadro della situazione a L’Aquila: una città che conta molte seconde case affittate, per le quali abbiamo raccolto numerose segnalazioni di proprietari immobiliari in seria difficoltà.

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“Ad essere sospesa, per precisione, è l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo. Un proprietario, cioè, può anche rivolgersi a un giudice per far pronunciare lo sfratto in questione: ma l’esecuzione dello stesso sfratto, quindi la fase pratica per riottenere l’immobile, non può essere avviata prima del 30 giugno 2021“.

Il blocco sfratti, infatti, è stato esteso nel Decreto Milleproroghe e “non è escluso che si vada incontro ad un nuovo prolungamento della misura. Ci sono molte associazioni e diverse personalità politiche che si sono mosse in questa direzione”.

Molti inquilini, tuttavia, sono morosi da ben prima del Covid19.

E per i proprietari sarà lungo e complesso il procedimento finalizzato a recuperare le somme che gli affittuari non hanno versato e che continuano a non versare. Ma i guai non finiscono qui per i locatari, perché, come spiega l’avvocato Lepidi, “coloro che hanno un contratto di locazione, dovranno comunque corrispondere le imposte sul reddito, sebbene i canoni non siano stati riscossi, poiché per l’Agenzia delle Entrate il contratto registrato produce un reddito che va tassato”.

Sono numerosi i provvedimenti di sfratto già pronunciati dal giudice, anche a L’Aquila capoluogo, e al momento “fermi” a causa del blocco dell’esecuzione.

Come possono fare i proprietari immobiliari per recuperare questi crediti?

“Chi si ritrova con inquilini morosi da più mesi può rivolgersi ad un legale. Se ci fossero le condizioni, il legale procederà a curare la pratica per lo sfratto. Il Giudice, dopo averlo pronunciato, concede un ordinario termine non inferiore a 30 giorni per l’inizio della fase esecutiva. Vale a dire un periodo di tempo entro il quale l’inquilino potrebbe rilasciare l’immobile. Proprio in considerazione del blocco degli sfratti, il termine stabilito dal magistrato sarà successivo al 30 giugno 2021.

In una città universitaria come L’Aquila, dove sono, tra l’altro, molti gli alloggi universitari sfitti in virtù dell’emergenza pandemica in atto, i locatori stanno vivendo una fase particolarmente critica, come conferma alla nostra redazione l’avvocato Roberto Lepidi.

Alcuni locatori, oltre a non percepire il canone ed a pagare le tasse sull’immobile, devono farsi carico diretto anche degli oneri condominiali per la quota parte di competenza degli inquilini e, in diversi casi, addirittura dei consumi delle utenze e della tassa sui rifiuti, non avendo provveduto ad intestarle o volturarle al conduttore. Il proprietario risponde sempre nei confronti del condominio e dei fornitori.”

“Il provvedimento governativo è davvero penalizzante e si spera non venga reiterato”.

Quando il blocco dell’esecuzione degli sfratti non sarà più in vigore, gli inquilini avranno garanzie di poter recuperare i mancati introiti?

“Per recuperare l’immobile, in primis, occorrerà attendere i tempi dell’iter della fase esecutiva dello sfratto, che ad oggi può avere inizio solo dal primo di luglio. Invero, non avendo ottenuto l’adempimento spontaneo, il locatore provvede a notificare all’inquilino, a mezzo ufficiale giudiziario, l’atto di precetto redatto da un avvocato, intimandogli di rilasciare l’immobile entro 10 giorni dalla notifica, con avviso che in difetto si procederà ad esecuzione forzata con aggravio di spese a suo carico. Trascorso inutilmente il termine, si procede con la notifica del preavviso di sfratto, nel quale sono indicati data e ora in cui l’Ufficiale Giudiziario effettuerà il primo accesso nell’immobile interessato onde chiedere all’inquilino la restituzione dell’appartamento al locatore. Il primo accesso dà esito negativo e nella prassi si trasforma quasi sempre in una verifica della disponibilità al rilascio spontaneo dell’immobile, in caso contrario, nel prosieguo della procedura ci si avvale di strumenti di natura coercitiva, come l’ingresso forzato con l’ausilio di un fabbro o l’intervento della forza pubblica, al fine di immettere il proprietario nel possesso dell’immobile”.

“Quanto ai canoni non corrisposti, si può procedere con la richiesta al Giudice di emissione di decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo per le somme dovute, nella medesima citazione per la convalida dello sfratto, o in separato procedimento, introdotto esclusivamente per il tentativo di recupero degli importi dovuti, compresi gli oneri accessori di competenza dell’inquilino. Sempre più spesso i proprietari mirano a rientrare esclusivamente nel possesso dell’immobile, ponendo in secondo piano i crediti, stante le scarse capacità o garanzie economiche degli inquilini sfrattati. Per le imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti, come da accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giudiziario di sfratto per morosità, è riconosciuto un credito di imposta di pari ammontare.”

Nello specifico del quadro aquilano, poi, a completare il caos ci sarà la pesante mole di lavoro che si ritroverà l’Ufficiale Giudiziario. Come sottolinea l’avvocato Lepidi, “Il 30 giugno, salvo eventuali proroghe, cesserà il blocco dell’esecuzione degli sfratti. Quindi, dal 1 luglio si potrà cominciare ad intimare il rilascio degli immobili: quanti saranno, a L’Aquila gli immobili da rilasciare? Tanti e quindi saranno altrettante le richieste d’accesso che si ritroverà davanti l’Ufficiale Giudiziario. Se per un proprietario, in situazioni normali, si prospettano 2/3 mesi per la fase esecutiva; in considerazione del carico arretrato le tempistiche sono destinate ad essere ben più lunghe”.

Un calvario, dunque, per tanti proprietari di case in affitto a L’Aquila e non solo. Il problema è ormai di carattere nazionale e potrebbe non lasciare intravedere una fine neanche a giugno.

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