Covid 19 e case di riposo

Casa di riposo Barisciano: stanza degli abbracci in attesa delle visite dei parenti

Gli ospiti della casa di riposo di Barisciano hanno iniziato a "riabbracciare" virtualmente i propri cari nella stanza degli abbracci. A breve, riprendono le visite nel parco della struttura.

I parenti degli ospiti della casa di riposo di Barisciano “Giulio Natali”, Covid free da inizio pandemia, hanno potuto “riabbracciare”, seppur da lontano i loro cari, grazie alla stanza degli abbracci.

La casa di riposo ha allestito una stanza degli abbracci dove gli anziani nonnini possono rivedere figli e nipoti senza contatti fisici e separati da un vetro.

La stanza degli abbracci riprende lo spot di Giuseppe Tornatore per la promozione nazionale della campagna di vaccinazione anti Covid.

La stanza degli abbracci, lo spot di Tornatore per la campagna vaccini

Un’idea sposata dalla direttrice della casa di riposo di Barisciano, Maria Pia Soi, in attesa di poter riaprire alle visite in presenza.

Riaprire rsa e case di riposo alle visite è nel programma che si trova all’interno del documento tecnico, elaborato dal Gruppo Tecnico Scientifico regionale abruzzese che verrà ora recepito in una specifica ordinanza in un’ottica di recupero delle relazioni affettive interrotte a causa della pandemia tra gli ospiti delle strutture residenziali territoriali e i propri familiari, in modo da favorire un graduale ritorno alla normalità dopo mesi di isolamento e restrizioni.

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La casa di riposo di Barisciano è una delle strutture del territorio ad essere risultate Covid free e con zero casi da inizio pandemia.

A raccontare al Capoluogo i momenti difficili di questi mesi, la felicità e la soddisfazione per essere riusciti a non portare il Covid nella struttura e i preparativi per un ritorno alle visite “in presenza”, è la direttrice della struttura Maria Pia Soi.

“È stato un lavoro impegnativo, ma questa è la nostra mission: il benessere dei nostri ospiti – spiega la direttrice -. Sono state messe in campo tutte le cautele affinché da una parte non gli mancasse nulla, e dall’altra che ci fosse massima attenzione”.

“Ringrazio tutta l’amministrazione comunale di Barisciano, il sindaco Fabrizio D’Alessandro. Sono stati preziosi in questi mesi. Da inizio pandemia a oggi non è mai mancato nulla: tamponi, dispositivi, tutto quello di cui avevamo bisogno per la serenità degli ospiti e per far stare tranquilli anche i parenti che per mesi non li hanno potuto vedere“.

Nella struttura attualmente ci sono 45 ospiti, anziani e autosufficienti, coccolati 24 ore al giorno da 28 operatori, in parte provenienti dalla della cooperativa Progetto persona di Vasto (che fa parte del consorzio Sgs di Lanciano) e in parte dipendenti comunali.

Il Covid non è arrivato perchè siamo stati attenti: alcuni nostri ospiti sono quasi centenari e hanno vissuto l’epidemia di spagnola che ha decimato i loro familiari. In questo modo è stato più semplice far comprendere la gravità della situazione e le motivazioni che ci hanno portato alla chiusura delle visite”.

“Sarà bellissimo adesso, che sono stati anche vaccinati, poter festeggiare il traguardo del secolo di queste rocce: uomini e donne, nonne e nonnini che hanno solo tanto bisogno d’amore e qui non è mai mancato”.

“Anche senza visite abbiamo cercato di scacciare la tristezza: sono stati coinvolti in questi mesi in tantissime attività che non hanno lasciato spazio alla noia. Abbiamo dato una maggiore attenzione alla cucina, soddisfando anche piccoli desideri, facendoli sentire come a casa”.

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Un trattamento a 5 stelle che non ha lasciato indifferenti i familiari degli ospiti; in questa intervista rilasciata al Capoluogo il figlio di un’anziana che ha vissuto 5 anni nella rsa di Barisciano e che ha voluto ringraziare la struttura.

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I nonnini, in ogni caso, adesso non vedono l’ora di poter riabbracciare davvero figli e nipoti, ma per la direttrice bisogna ancora stare attenti.

“Non ne siamo usciti, il Covid c’è ancora. Intanto stiamo capendo come organizzarci: complice la bella stagione sicuramente all’aperto si potrà fare qualcosa avendo a disposizione un bel parco“.

“Vediamo anche cosa deciderà la Regione: si è parlato di Covid pass per chi è vaccinato, immunizzato o ha il tampone, ma non dobbiamo dimenticare che anche chi è vaccinato può diffondere il virus“.

“Abbiamo fatto i sierologici a tutti, tra chi è stato vaccinato qualcuno non ha comunque prodotto gli anticorpi. Ci sono varie fragilità ed è nostro dovere continuare a proteggerli“.

“Manteniamo in ogni caso alta l’attenzione: ognuno di noi può continuare a fare la sua parte. Riapriremo appena possibile all’aperto rispettando tutte le norme e le cautele. Il loro benessere è il nostro, questo non è solo un lavoro, ma una vera e propria missione”, conclude.

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