Scuola Scoppito, genitori contro lo spostamento all’ex Bazzica

20 maggio 2021 | 07:04
Share0
Scuola Scoppito, genitori contro lo spostamento all’ex Bazzica

“Con i bambini non si Bazzica”, un gruppo di genitori si costituisce in comitato contro lo spostamento di alcune classi del “Comenio” di Scoppito all’ex ristorante Bazzica.

Lo scorso 11 maggio, a Scoppito, un gruppo di genitori degli alunni delle classi IIIª e IVª della “I. Calvino” e IIª e IVª di Foruli ha costituito il comitato volontario denominato “Con i bambini non si Bazzica”. “Il nome – spiega la presidente del comitato, Francesca Zia – prende spunto dai locali dell’ex Ristorante La Bazzica dove il Sindaco Marco Giusti, per l’anno scolastico 2021/2022, intende spostare le quattro classi dell’Istituto Comprensivo Comenio, attualmente ospitati nel MUSP situato nei pressi del Campo Sportivodi Scoppito”.

La decisione dei genitori di costituirsi in comitato è giunta dopo un incontro con il sindaco, durante il quale il primo cittadino “si è limitato a ribadirela sua decisione, ma non ha fornito risposte esaurienti alle domande e alle preoccupazioni dei genitori”.

“Si specifica – sottolinea il comitato – che le quattro classi a settembre scorso, causa Covid, hanno già subito uno spostamento dalle loro sedi di origine, al fine di rispettare la normativa in materia di distanziamento, decisione che i genitori hanno accolto favorevolmente vista l’idoneità del MUSP, per sua natura, non solo relativamente all’emergenza sanitaria”.

“Il comune di Scoppito – proseguono dal comitato – negli ultimi anni, soprattutto nel post sisma, ha assistito a un notevole incremento della popolazionee quindi anche di quella in età scolare. L’amministrazione comunale ha sempre operato in modo tale da garantire un elevato livello scolastico, grazie a un’ottima offerta formativa e alla accurata individuazione di sedi aggiuntive rispetto a quelle storiche, nel rispetto delle migliori garanzie di sicurezza da tutti i punti di vista, soprattutto quello sismico. Inoltre l’attuale Sindaco con la sua amministrazione sta lodevolmente portato avanti il progetto per la futura realizzazione del nuovo complesso scolastico centralizzato, che doterà il territorio diuna struttura all’avanguardia e che sarà realizzata secondo la più recente normativa in materia di costruzioni.  A questo punto appare evidente che la scelta di spostare gli alunni delle quattro classi (quasi 100 presenze tra alunni, docenti e operatori), all’ex RistoranteLa Bazzica rappresenterebbe una inversione di tendenza rispetto alla politica sinora seguita dall’amministrazione, scelta che stride fortemente con l’attenzione e il rispetto dei più alti standard di sicurezza che fino ad oggi hanno guidato le scelte dell’amministrazione stessa”.

Per il comitato, “l’edificio dell’ex ristorante La Bazzica, la cui costruzione risale agli anni ’70, è ovviamente nato per una destinazione d’uso diversa da quella scolastica e pertanto non rispetta la normativa vigente (NTC 2018) prevista in caso di trasformazione di una struttura in edificio scolastico, inoltre presenta numerose criticità sia da un punto di vista di sicurezza sismica sia un punto di vista logistico anche per la presenza, nei tre piani sovrastanti, di abitazioni private. Tale scelta penalizzerebbe i bambini coinvolti che lascerebbero il MUSP perfettamente rispondente sia alle esigenze legate alla pandemia sia quelle legate al rischio sismico, per entrare in una struttura nata per esigenze diverse e di cui non si conosce nemmeno il grado di vulnerabilità sismica. Per questo motivo il Comitato ha come obiettivo quello di invitare l’amministrazione comunale ad effettuare una profonda riflessione sulle scelte da porre in essere e a trovare soluzioni alternative più consone, sicuramente disponibili sul territorio. I genitori, tra i principali aderenti al comitato, aperto anche a numerosi cittadini che non condividono la scelta, essendo i principali tutori e garanti del benessere e della sicurezza dei propri figli percorreranno tutte le strade previste dalla legge affinché sia loro garantito il diritto allo studio in condizioni di massima sicurezza,come d’altronde è accaduto sino ad oggi”.