Cronaca

Vaccini di massa nei piccoli comuni, arriva l’esercito

Vaccini per tutti, possono far domanda i residenti da 18 anni in su. Biondi: Battaglia vinta. Federico: Sforzo enorme.

Vaccini a tappeto nei piccoli comuni, si comincia con Castel del Monte, Calascio, Santo Stefano, Castelvecchio Calvisio e Carapelle.

Come anticipato ieri, il 24 maggio segna una data storica. Parte la somministrazione di vaccini nei borghi più disagiati: unico requisito richiesto la residenza nel comune interessato.
“La battaglia che con tutti i sindaci della provincia, stiamo portando avanti già da tempo, è stata vinta” – è soddisfatto il sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi.
Da lunedì 24 maggio “i nostri piccoli borghi saranno battuti dai team mobili delle forze armate. Così agevoliamo la copertura vaccinale, arrivando anche nei luoghi più ai margini del territorio”.
La notizia non è del tutto nuova. L’idea di portare i vaccini nelle zone disagiate risale al giorno della visita a L’Aquila del generale Figliuolo. In quell’occasione fu proprio Biondi a proporre l’iniziativa, una sorta di alta velocità per cambiare le sorti della campagna di vaccinazione.

I comuni interessati

La provincia aquilana occupa la metà del territorio abruzzese con un’estensione di circa 5mila chilometri quadrati, con 56 comuni al di sotto dei mille abitanti che scontano una condizione di disagio e isolamento.

Lunedì 24 maggio si parte con i comuni che registrano da meno di 100 a 200 abitanti. Si comincia con Castel del Monte, Calascio, Santo Stefano, Castelvecchio Calvisio, Carapelle, Santa Lucia degli Abruzzi, san Benedetto in Perillis, Rocca Pia, Caporciano e Bisegna. La seconda fase prenderà in considerazione i centri con 500 residenti che abbracciano un’ampia fetta della provincia aquilana.

Paolo Federico: “si sta compiendo uno sforzo senza precedenti”

L’avvio della campagna vaccinale “a tappeto” nei comuni più piccoli segna un nuovo, decisivo, passo nella lotta al coronavirus.
Una notizia che accogliamo con grande favore non solo per le indubbie ricadute positive per la salute pubblica delle nostre comunità, ma anche perché rappresenta una opportunità sotto il profilo turistico in vista della stagione estiva ormai alle porte, così come accaduto con le isole Covid free.
Si tratta di un risultato importante, frutto di un lavoro costante e condiviso dalle istituzioni dello Stato, all’esito di un percorso avviato dal presidente del Comitato ristretto dei sindaci della provincia aquilana, Pierluigi Biondi, al quale va il nostro ringraziamento per aver raccolto prontamente le istanze dei colleghi sindaci dei territori delle aree interne ed averle sottoposte all’attenzione del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Figliuolo.
L’essere stati sempre coinvolti nelle diverse riunioni e videoconferenza che in queste settimane si sono svolte per la messa a punto dell’iniziativa dal Comitato ristretto è stato importante per poter condividere una strategia volta alla salvaguardia della salute pubblica dei cittadini. I team mobili dell’Esercito, coordinati dai Carabinieri e con il supporto logistico del IX reggimento Alpini, contribuiranno a rafforzare e completare il pregevole lavoro che il personale sanitario sta portando avanti sia nei grandi hub vaccinali sia nei centri più periferici del territorio grazie al lavoro portato avanti da Regione, Azienda sanitaria e Protezione civile. Si sta compiendo uno sforzo senza precedenti, in cui ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo” – Così Paolo Federico, Commissario comunità montana Montagna di L’Aquila, in una nota congiunta firmata anche dai sindaci del territorio.

Vaccini, come fare richiesta

Le vaccinazioni saranno eseguite dai team vaccinali militari messi a disposizione dalla Struttura commissariale del generale Figliuolo, che ha esteso il programma già predisposto per le isole minori anche ai paesi montani in cui vivono soprattutto anziani e dove la viabilità per raggiungere gli hub vaccinali è più difficoltosa.
I team si recheranno nei centri in una giornata prestabilita e sottoporranno a vaccinazione l’intera popolazione residente che avrà manifestato il proprio interesse alla somministrazione.
Possono far richiesta tutti i residenti e domiciliati nel comune di riferimento dai 18 anni in su e che non abbiano ricevuto la prima dose di vaccino.

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