Roberto Testa in bilico: tutte le contestazioni al Direttore Generale Asl1

Roberto Testa, possibile revoca dall’incarico per il Dg della Asl1. Insufficiente capacità organizzativa per i tamponi e inadeguata gestione della campagna vaccinale: tutte le contestazioni
L’incarico di Roberto Testa come Direttore Generale della As1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila sembra avere i giorni contati. Non è la prima volta che la posizione del manager dell’Azienda Sanitaria aquilana viene messa in discussione, questa volta però il procedimento nei suoi confronti è ufficialmente partito e, soprattutto, è partito dalla Regione.
Nel documento visionato in esclusiva dalla nostra redazione, datato 4 maggio 2021, sono elencate – punto per punto – le contestazioni al manager Asl1.
Il documento è a firma dell’assessore regionale Nicoletta Verì e del Direttore del Dipartimento Sanità della Regione, Claudio D’Amario, con ad oggetto: “l’avvio del procedimento ex art.7 L241/1990 ed art.2 comma 5 D.Lgs 171/2016”. Procedimento volto alla “risoluzione del contratto di prestazione d’opera intellettuale” intercorrente tra Testa e l’amministrazione regionale per “atti assumibili alla responsabilità del Direttore Generale e per mancato esercizio della diligenza dovuta nell’esecuzione contrattuale”.
L’incarico di Testa sarebbe stato oggetto di una verifica di metà mandato, per la quale ci sarebbe stato tempo fino a dicembre 2021, quando le singole UOC avrebbero espresso le proprie valutazioni sull’operato del manager: con questo procedimento, tuttavia, la Regione anticipa una possibile risoluzione contrattuale anticipata per il Dg.
Il 3 giugno 2021 è il termine massimo fissato per la conclusione del procedimento.
Queste le contestazioni mosse al Direttore generale Roberto Testa:
In ordine alla “Ricorrenza di gravi e comprovati motivi”:
-insufficiente capacità organizzativa per test molecolari per la rilevazione SARS-COV2, nonostante la concessa autorizzazione regionale e ministeriale all’inserimento di ben 2 strutture di afferenza nella Rete nazionale dei Laboratori che possono effettuare la diagnosi molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-COV-2;
-mancata vigilanza sul corretto monitoraggio della situazione epidemiologica in essere e sulle conseguenti misure di contenimento da proporre all’Unità di Crisi regionale;
–atteggiamento ostruzionistico e pretestuoso in sede di applicazione delle disposizioni di cui all’art.2 del contratto di prestazione d’opera intercorrente, in merito agli adempimenti da rendersi in attuazione dei provvedimenti programmatori regionali adottati – anche in ragione di intervenute disposizioni legislative e/o regolamentari – nel periodo contrattuale ed aventi efficacia integrativa del contenuto del medesimo contratto
In riferimento alla “Manifesta violazione di legge o regolamenti”:
–insufficiente capacità di Contact Tracing;
-insufficiente reclutamento delle risorse umane e conseguente impossibilità di effettiva attivazione di posti letto programmati;
-gravi ritardi in materia di flussi informativi e fascicolo sanitario elettronico;
-rimarchevole inerzia operativa, anche inerente l’attuazione della Rete Covid, incidente nello specifico sul necessario potenziamento della stessa, con conseguente riduzione del potenziale assistenziale;
Per quanto concerne la “Violazione del principio di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione”:
-inadeguata gestione della campagna vaccinale, con evidenti errori di programmazione;
-proliferare di avvenimenti e comportamenti medico ospedalieri sub iudice in ordine alla sussistenza di nesso di casualità del correlato danno al paziente, con numerosi di ‘mala sanità’, riconducibili all’ipotesi di ‘culpa in vigilando’;
-criticità nella governance degli atti aziendali e di organizzazione e gestione delle risorse assegnate, caratterizzati dall’emanazione di provvedimenti di dubbia legittimità.