L'inaugurazione

Una casa per il Nucleo Carabinieri TPC, L’Aquila riparte dalla sua identità

Inaugurata oggi la sede del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. "Una casa per gli uomini dello Stato che difendono la nostra identità".

Taglio del nastro per la sede del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale a L’Aquila, attiva dal primo marzo 2021. Presente il Ministro Dario Franceschini. “Costruiamo il futuro della città tutelando la nostra identità”.

Una giornata in cui la vera protagonista è la cultura a L’Aquila, tra antico e moderno, tra il vecchio e il nuovo. Il ‘vecchio’ ha il senso, profondo e prezioso, di una ricchezza identitaria – storica e artistica – da salvaguardare. Ed oggi avrà anche una casa: il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Il nuovo, invece, ha il nome del MAXXI L’Aquila, tornato finalmente a risplendere.

All’inaugurazione ha partecipato il Ministro alla Cultura Dario Franceschini, che ha tagliato il nastro della sede. Alle 10,30 la conferenza stampa nella sala ipogea dell’Emiciclo, con l’esposizione delle opere recuperate dal personale del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e restituite alle organizzazioni di appartenenza.

“Oggi è una bella giornata, assistiamo a un segnale importante dello Stato verso la città dell’Aquila. A L’Aquila sono diverse le iniziative culturali intraprese nel corso del tempo ed oggi inauguriamo ben due realtà culturali: il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri e il MAXXI”, ha dichiarato il Ministro. “Negli anni sono stato molto vicino al Nucleo Carabinieri di Tutela del Patrimonio Culturale: su questo settore specifico è incredibile il riconoscimento globale rivolto all’arma, riconoscimento guadagnato in virtù dei recuperi fatti, ma anche per l’attività di formazione svolta in un ambito così particolare e delicato come il contrasto al traffico di beni culturali. Senza dimenticare l’impegno mostrato dai militari nei momenti di crisi”.

Quello di oggi è il risultato di un percorso iniziato realmente un anno fa, grazie ad un’intuizione straordinaria del sindaco Biondi”, ha esordito l’assessore regionale Guido Quintino Liris, tra i presenti alla cerimonia. “Qualcuno, nel post sisma, si era chiesto se fosse più urgente recuperare le case o i beni architettonici e artistici. La verità è che non si tratta di aspetti confrontabili o alternativi. Le case sono importantissime perché danno la possibilità ai cittadini di restare sul territorio, ed è altresì fondamentale il recupero dei beni artistici e culturali. Un recupero, questo, che mostra come le istituzioni quel territorio non lo abbiano mai abbandonato e che, inoltre, crea quel sentimento identitario alla base della scelta di rimanere dove si è nati“.

Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha salutato così l’inaugurazione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. “Qui dentro c’è lo Stato, oggi, nel corso di questa inaugurazione. E vorrei fare riferimento ad un mio ricordo personale. La notte del sisma – nell’aria resa colorata dalle polveri delle macerie e acre per l’odore del gas che fuoriusciva dalle tubature rotte – in mezzo alla disperazione della gente, il senso dello Stato mi fu rappresentato visivamente dalle luci di una camionetta dei Carabinieri. All’epoca ero sindaco di un piccolo paese aquilano. C’era gente che non aveva ancora smesso la divisa dopo una giornata di lavoro, che aveva sentito i propri cari solo al telefono, ma che si era messa subito ad aiutare. In quel momento capii che ce l’avremmo fatta. Questo territorio ha bisogno del lavoro di ognuno di noi. E proprio nell’anniversario del sisma di un anno fa, il 6 aprile 2020, il Colonnello Santantonio mi informò del via libera per questo progetto. Anche in quell’episodio mi dissi che saremmo usciti dalla pandemia, che ci saremmo rialzati di nuovo. E lo abbiamo fatto anche dando questi alloggi al Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale: alloggi che sono il frutto del lavoro e del sacrificio degli aquilani, poi passati nella proprietà del comune”.

“Quest’idea è nata da un principio – ha continuato Biondi – non dobbiamo aspettare che anche l’ultimo lampione sia stato acceso, o che l’ultima strada sia stata rimessa a posto, per tornare a vivere pienamente la città. Dobbiamo ripartire dal lavoro di questa comunità: diamo un senso alla sofferenza delle persone, costruendo il futuro del nostro territorio, senza tralasciare il valore della nostra identità. Sono grato a tutti gli uomini delle istituzioni che ci sono sempre stati vicini e che sono vicini ai Comuni del Cratere: ogni uomo dello Stato deve sentirsi a casa a L’Aquila“. 

Il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata, Teo Luzi, ha spiegato: “Siamo molto soddisfatti della sede che ci è stata assegnata, anche se provvisoria, quella definitiva sarà solo il completamento di un importantissimo progetto. I Carabinieri in Abruzzo hanno una storia importante, abbiamo sempre avuto un rapporto profondo con il territorio e ci sono stati uomini che hanno contribuito a rendere l’arma così amata dalla gente. L’amore per il territorio si è nutrito anche nei difficili mesi trascorsi in questa pandemia, con il piccolo contributo sanitario offerto dall’arma, grazie ai propri drive throuh e affiancando l’azienda nelle vaccinazioni dei piccoli borghi, grazie ai team mobili che vanno nelle frazioni più lontane. Nessuno viene abbandonato. Mi piace sottolineare, nel merito di questa apertura, l’operazione corale, la sinergia tra le istituzioni: fattore che garantisce ai cittadini un servizio migliore. Sono certo che la presenza territoriale ora possibile migliorerà di molto l’attività al servizio del territorio, rispetto a quella svolta lavorando da Roma. Questo è un messaggio di fiducia sociale“.

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