Palazzo a Montesilvano da abbattere: rischio di crollo imminente

Un palazzo di Montesilvano di 12 piani rischia di essere abbattuto. L’odissea di un’aquilana che ha già ricevuto ordinanza di sgombero.
Tra i condomini, anche una signora aquilana che si è rivolta alla redazione per segnalare la situazione. La donna ha già ricevuto insieme agli altri, l’ordinanza di sgombero. Il palazzo “Riviera 1” si trova sul lungomare di Montesilvano, su via Leopardi, vicino i grandi alberghi, in direzione Pescara.
La signora è preoccupata, come anche gli altri residenti. Una notizia tra l’altro arrivata quasi all’improvviso. Si tratta di un blocco di 3 gruppi, per un totale di 250 appartamenti. Sono circa 40 i residenti e 13 le attività commerciali che si trovano all’interno.
Il Comune di Montesilvano in quesi giorni ha inviato le raccomandate a tutti i condomini con l’ordinanza di sgombero e la richiesta di lasciare gli appartamenti. Al momento comunque si tratta di un’ordinanza di sgombero esclusivamente cautelativa, in attesa che i tecnici facciano ulteriori verifiche.
In sostanza, lo sgombero si è reso necessario perchè l’ultima perizia dice che il palazzo è in oggettivo pericolo di crollo.
Al piano terra ci sono diverse attività ancora aperte: un bar, ristorante, un parrucchiere, anche un night club.
Il crollo, come riferisce al Capoluogo la signora, è venuto fuori dopo alcuni sopralluoghi, mentre stavano facendo dei lavori con gli eco bonus in un cantiere vicino. Dopo queste verifiche è venuto fuori che 4 pilastri del palazzo oggetto di verifiche poggiano su una trave portante del solaio che insiste sul night club al piano terra.

In sostanza la trave negli anni, si sarebbe piegata con il “peso” dei 12 piani.
Successivamente a queste verifiche sono stati contattati i tecnici. L’amministratore del condominio, Giuseppe Cellini, aveva fatto una segnalazione al Comune che, sempre stando a quanto riferito dalla signora che ha contattato la redazione, non è stata presa in considerazione.
L’amministratore ha fatto di nuovo un esposto al Comune di Montesilvano segnalando il pericolo imminente. Il comune ha mandato i tecnici che hanno accertato la pericolosità e la stabilità dell’edificio ordinando poi lo sgombero.
“Non potevo esimermi purtroppo dall’emanare questa ordinanza perché la relazione pervenuta a noi e ai vigili del fuoco ha evidenziato uno stato di fatto, che potrebbe portare anche ad un eventuale crollo. Abbiamo chiesto lo sgombero immediato delle famiglie residenti e dei locali commerciali, la messa in sicurezza dell’edificio e delle verifiche aggiuntive in modo da avere certezze sul futuro della palazzina. Dispiace in modo particolare per i residenti e per coloro che hanno un’attività commerciale al piano terra, ma l’ordinanza è stata necessaria per la sicurezza di tutti”, è il commento del sindaco Ottavio De Martinis, riportato da hgnews.it.
Ulteriori accertamenti sul palazzo sono stati effettuati da un tecnico aquilano, Antonello Salvatori.
In particolare, in merito all’ordine di mettere in sicurezza il palazzo, l’ingegnere Salvatori ha rilevato che: “Una messa in sicurezza dell’edificio in tempi brevi non risulta attuabile, dovendo, in base alle valutazioni effettuate, realizzare anche l’adeguamento statico e sismico all’interno del fabbricato, con tempistiche anche superiori ai due anni”.
I tecnico ha inoltre rilevato che, “è stata analizzata la possibilità di puntellamenti di emergenza, ma, stante l’elevato valore dei carichi assiali nei pilastri (oltre 2000 tonnellate), la tipologia del suolo di fondazione, la presenza di falda al di sotto del piano fondale, un sistema di pronto intervento entro 30 giorni non risulta attuabile in concreto“.
Nella relazione si evince inoltre con chiarezza che, “nessuna efficace opera di pronto intervento potrebbe essere realizzata prima del completo sgombero dell’edificio“.
L’ingegnere Salvatori conclude sul punto affermando che, “stante l’impossibilità di realizzare un completo presidio di sicurezza per l’intero edificio, nonché in concreto l’ adeguamento dello stesso, (obbligatorio ai sensi delle N.T.C.t di cui al DM 17/01/2018), si suggerisce la demolizione controllata dell’intero edificio anche e soprattutto ai fini dell’ incolumità pubblica e privata”.
Tante famiglie che sono già uscite, chi può ha trovato sistemazione in albergo, gli altri stanno aspettando una soluzione dal Comune. La signora sentita dal Capoluogo in questo momento vive a L’Aquila.