Scuola

Ultimo giorno di scuola: un anno da dimenticare

Scuola: dopo mesi di dad e incertezze suona l'ultima campanella di un anno molto travagliato. L'indagine di Scuola.net su cosa è mancato e mancherà agli studenti.

Dopo un anno di scuola travagliatissimo con la dad imposta dalla pandemia, è arrivato l’ultimo giorno di scuola.

Tanti ragazzi si ritroveranno per un’ultima volta sui banchi, ma nonostante si sia tornati in presenza da qualche mese, sarà un’ultima campanella un po’ mesta senza quei rituali e quei festeggiamenti che rendono la scuola più bella e anche allegra, cancellati ancora dall’emergenza.

Tra gli studenti più grandi, quelli delle superiori, circa 1 su 3 sarà costretto per il secondo anno consecutivo a concludere le lezioni distante dai propri compagni. Anche a causa di decisioni autonome prese da parte delle scuole, al fine di evitare assembramenti o comportamenti non consoni, come segnalano alcuni casi di cronaca locale. A raccontare come stanno vivendo questo momento, i quasi mille alunni delle superiori raggiunti da Skuola.net alla vigilia dell’ultima campanella.

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La piena ripartenza della scuola, dunque, è rimandata a settembre.

Lo si capisce anche dalle risposte date da quel 64% che, invece, riuscirà (o e già riuscito, nelle regioni in cui la scuola è già finita) a trascorrere le ultime ore di lezione assieme ai compagni.

Per molti di loro, infatti, sarà quasi un giorno come gli altri: per oltre 4 studenti su 10 niente festeggiamenti.

E gli altri (quel 57% che organizzerà qualcosa) nella maggior parte dei casi hanno scelto una soluzione ‘tranquilla’: quasi sempre a sancire lo sciogliete le righe sarà un pranzo, una cena o un aperitivo; a cui, peraltro, non sempre aderirà tutta la classe. Appena 1 su 8 metterà in scena la classica battaglia di gavettoni. Segno che lo spirito non è ancora quello dei tempi migliori.

Quest’ultimo anno scolastico, come quello scorso, è stato caratterizzato da tante mancanze: non solo la dad, che ha spersonalizzato tantissimo la scuola con tutte le difficoltà annesse e connesse, non ci sono state nemmeno le classiche gite scolastiche, una rinuncia che circa 8 studenti su 10 confessano di non aver ancora digerito.

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Solo una sparuta minoranza, tra l’altro, ha potuto sostituirla con delle attività a chilometro zero: meno di 2 su 10 hanno fatto delle visite nella propria città, nei dintorni di scuola oppure hanno fatto una gita ‘virtuale’.

Tra i più penalizzati ci sono sicuramente i ragazzi di quinto superiore. Lo scenario per l’Esame di Stato 2021 è quello di un’unica prova orale, senza i test scritti. Una scelta avanzata già a gennaio, quando, tantissime scuole erano ancora in dad o in presenza, ma con diversi alunni in quarantena causa Covid.

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Per loro questo sarà l’addio definitivo alla scuola. Al culmine di un anno in cui hanno visto saltare tutte le tappe chiave di avvicinamento agli esami.

La cosa che ha fatto più male? Senza dubbio lo stop alla gita: la mette in cima ai rimpianti il 45% dei maturandi.

A seguire troviamo l’assenza dei mesi finali di lezione e ripasso vissuti assieme ai compagni (22%), l’addio alla preparazione collettiva dell’esame (11%), i cento giorni (10%), la festa di maturità (9%).

Un ultimo anno di scuola che dunque, per circa 2 su 3, è stato letteralmente rovinato.

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