Sottoservizi, ritardi e disagi su via Fortebraccio

Sottoservizi: attesa per la fine lavori su via Fortebraccio. Diversi i disagi per residenti e titolari di attività nella zona.
A segnalare il disagio conseguente i lavori per la realizzazione dei sottoservizi su via Fortebraccio, Roberta Milone e Simone Ciuffetelli, che proprio l’anno scorso, in piena pandemia, hanno aperto nella zona un’attività.

Il tunnel dei sottoservizi nel tratto di via Fortebraccio ha subito negli ultimi mesi diversi rallentamenti: da una parte i ritrovamenti di beni di interesse archeologico, dall’altra le “interferenze” che si creano con Comune e altri gestori nell’ambito dei rientri in centro storico.

Sono questi i due fattori su cui la GSA stava lavorando a marzo per accelerare i lavori dei sottoservizi a L’Aquila, che. come emerso dalla Commissione Garanzia convocata dal presidente Giustino Masciocco – fanno segnare ritardi nell’esecuzione: 96% lo stato d’avanzamento del primo stralcio che doveva già essere completato e secondo stralcio ancora alle prese in gran parte con progettazioni e variazioni, per cui solo al secondo lotto (di cinque) sono iniziati i lavori.
“Ci avevano detto che avrebbero finito entro il 30 maggio e invece non è stato così. Su via Fortebraccio la situazione è diventata insostenibile: non abbiamo un passaggio pedonale idoneo e non sappiamo quali possano essere gli eventuali percorsi alternativi”, spiegano al Capoluogo i due giovani imprenditori.

I lavori nel tratto di via Fortebraccio sono ricominciati a luglio scorso come aveva anticipato anche il Capoluogo
Fondamentalmente il problema che i due giovani imprenditori sottolineano, “è che non c’è un modo per arrivare con la macchina a via Fortebraccio: da Via Strinella il passaggio è interrotto e da via San Bernardino è senso vietato. Gli aquilani sanno come muoversi, ma in città cominciano a vedersi diversi turisti che arrivano al locale per pranzare o cenare anche arrabbiati perchè hanno girato senza trovare una soluzione”.

“Purtroppo in pochi hanno capito quanto sia utile lasciare la macchina al terminal di Collemaggio. Noi, quando riceviamo prenotazioni da fuori avvisiamo del disagio; insomma cerchiamo di collaborare per quanto possibile”.
“Purtroppo abbiamo fatto presente la situazione di difficoltà, ma nessuno per ora ci ha ascoltati. Via Fortebraccio è un nodo importante, non ci siamo solo noi, che veniamo già dalle difficoltà legate al Covid. Anche diversi residenti patiscono una situazione che si potrai ormai tra anni. Il tunnel dei sottoservizi è importante, ma anche il nostro lavoro lo è. Da noi non riescono ad arrivare nemmeno i fornitori, quindi ogni volta dobbiamo andare da via Fortebraccio a San Bernardino per scaricare la merce”.

“Abbiamo contattato diversi uffici pubblici di competenza, che oltre a sottovalutare il problema ci hanno scoraggiato da qualsiasi intervento risolutivo, lasciandoci nella confusione e nell’incertezza, in un momento storico che tutti conosciamo tra i peggiori per la nostra categoria. La cosa che ci rammarica di più è essere ignorati da chi dovrebbe invece incentivare le attività del centro ed ascoltare le problematiche a cui sono costrette a sottostare”.

Sottoservizi: la genesi del tunnel intelligente
Il tunnel “intelligente” dei sottoservizi è la più grande opera pubblica del post sisma del 6 aprile 2009. Ha un valore complessivo di 80 milioni di euro; il mega cantiere è stato aperto nel 2015.
La stazione appaltante è la Gran Sasso Acqua, il responsabile dei lavori è Raffaele Giannone, mentre il direttore è l’ingegnere Alessandra Marono. L’impresa esecutrice è un Ati: Acmar (capogruppo), la Taddei Spa (mandante) e la Edilfrair Spa (mandante).
L’opera pubblica negli anni è stata considerata futuristica e qualificante per la città. Durante gli scavi nei vari lotti sono stati ritrovati diversi reperti archeologici che in alcuni, come in via Fortebraccio, hanno rallentato di qualche mese l’esecuzione.