Commercio

Saldi estivi 2021, si parte in Abruzzo

Saldi estivi 2021, si parte in Abruzzo. I consigli e le regole per evitare le truffe e fare acquisti in sicurezza.

Cominciano i saldi estivi, in Abruzzo partiranno da oggi, sabato 3 luglio, e andranno avanti per un massimo di 60 giorni.

Per quanto riguarda i saldi, i commercianti che vogliono aderire alle svendite hanno dovuto comunicare entro l’1 luglio la loro partecipazione allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) del Comune competente.

Causa Covid ci saranno comunque delle regole da seguire: evitare assembramenti, indossare la mascherina nei negozi affilati, igienizzarsi le mani prima di toccare i capi.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 171 euro – pari a 74 euro pro capite – per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.

Tanti i commercianti che sperano in una ripresa del commercio “fisico” proprio con i saldi, dopo la batosta del lockdown che ha favorito, come conseguenza delle chiusure, il boom dello shopping online.

C’è tanta voglia di normalità in ogni caso e soprattutto per le donne, che hanno conquistato mediamente la cintura nera di shopping, i saldi sono un appuntamento a cui non si può rinunciare, come il mantra insegna: “Io voglio i miei soldi là dove li posso vedere: tutti appesi nel mio armadio”. (Dal film Sex & The city)

“Dopo l’annus horribilis, l’auspicio è che riparta la corsa allo shopping. C’è tanta voglia di libertà e di ritorno ad una nuova normalità. E, dopo un lungo periodo di restrizioni, i saldi estivi rappresentano un’occasione importante per recuperare il tempo perduto e rinnovare il guardaroba per le vacanze, acquistando anche a prezzi convenienti”, ha sottolineato Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid.

Saldi: alcune regole e consigli per gli acquisti

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

Confcommercio infine segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

Saldi estivi 2021: occhio alle truffe

Controllare i prezzi prima dei saldi – Ogni shopaholic dovrebbe fare un giro perlustrativo qualche giorno prima dei saldi, per sincerarsi dei prezzi dei capi o delle scarpe “in wish list” per poter verificare poi lo sconto effettivo.

In tanti negozi coprono il prezzo pieno con un’etichetta adesiva e alla fine la percentuale di sconto è “farlocca” o comunque irrisoria. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

Evitare di acquistare in negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale di sconto applicato.

Controllare con attenzione che fra la merce in saldo non ce ne sia anche di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dai capi della nuova collezione.

Conservare lo scontrino – I capi in saldi si possono cambiare; i negozi sono obbligati a farlo specie ne caso di un capo o di una calzatura difettose.

I capi in saldo devono essere di fine stagione, ovvero le rimanenze invendute della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.

Uno dei consigli frequenti è quello di non acquistare nei negozi che per esempio avevano gli scaffali vuoti prima dei saldi.

Non fidarsi degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non della stagione corrente.

Affidarsi a negozi di fiducia – Comprare in negozi che già si conoscono è sempre la scelta migliore. In alternativa, acquistare merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.