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#Bastacinghiali, la protesta all’Emiciclo di agricoltori e Coldiretti

#Bastacinghiali, non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali in Italia. All'Emiciclo la protesta di agricoltori e Coldiretti Abruzzo. La diretta del Capoluogo.

#Bastacinghiali, un hashtag per racchiudere la protesta degli agricoltori abruzzesi esasperati che questa mattina si sono dati appuntamento davanti all’Emiciclo.

#Bastacinghiali è un grido nazionale che vede oggi gli agricoltori scendere in 20 piazze italiane uniti dalla necessità di trovare soluzioni concrete per risolvere il problema dei danni alle coltivazioni causati dalla fauna selvatica, come nel caso dei cinghiali.

L’epicentro della protesta è a Roma, in piazza Montecitorio, le mobilitazioni, oltre che a L’Aquila stanno proseguendo in tutte le maggiori città delle diverse regioni, da Milano a Napoli, da Torino a Bologna, da Palermo a Cagliari.

#bastacinghiali: La diretta del Capoluogo dall’Emiciclo.

Non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali in Italia che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini”, spiega il presidente di Coldiretti Abruzzo, Silvano Di Primio.

“Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone”.

“La diffusione del cinghiale rappresenta un problema serio in molte regioni e anche nella nostra provincia, se non si adottano in tempi brevi misure adeguate, ci ritroveremo in poco tempo con una crescita incontrollata dei capi e conseguenze gravi dal punto di vista economico e sociale. Lo scopo è proprio quello di sensibilizzare le istituzioni a tutti i livelli per trovare insieme le giuste soluzioni“, ha concluso Di Primio.

#bastacinghiali: non solo agricoltori, all’Emiciclo c’erano anche oltre 80 amministratori comunali, sindaci, assessori, consiglieri, dei territori più colpiti dalle invasioni dei cinghiali. 

Nei maxischermi montati per l’occasione sono state proiettati filmati e immagini di branchi di selvatici che, ormai, si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.

Sul palco, si sono succeduti gli interventi del presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio, dei presidenti provinciali di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli e di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani e Fabio Cinfaglione per Coldiretti L’Aquila e a seguire imprenditori agricoli, sindaci e consiglieri regionali.

Un importante dato emerso nel corso della manifestazione è il numero degli incidenti collegati ai selvatici: un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti è il tragico bilancio nell’anno dell’emergenza Covid, come emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Asaps.

Ma interessanti sono anche i risultati di un’altra indagine di Coldiretti: oltre un italiano adulto su quattro (26%) ha incontrato un cinghiale dal vivo e otto italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%). Nel mirino finisce soprattutto la presenza eccessiva di cinghiali, che il 69% degli italiani ritiene essere troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione.

Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

“#Bastacinghiali nasce da una necessità impellente: in Italia dopo il lockdown per l’emergenza Covid i cinghiali hanno raggiunto la cifra record di 2,3 milioni di esemplari . –  ha evidenziato il presidente di Coldiretti Silvano Di Primio – C’è chi si è ritrovato un cinghiale in piscina, chi li ha incrociati in mare e anche chi li ha fotografati mentre si godono la siesta su un materasso abbandonato accanto ai bidoni della spazzatura”.

“La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale”.

Per non parlare degli incidenti registrati dagli automobilisti che, negli ultimi dieci anni, a livello nazionale praticamente raddoppiati (+81%) sulle strade provinciali e in Abruzzo la situazione non è certo diversa dal resto d’Italia con cinghiali che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso e arterie in cui non ci sono quasi mai reti di respingimento visto che sono state realizzate negli anni ’60-’70, quando la grande fauna selvatica era rarissima e le recinzioni avevano lo scopo esclusivo di evitare l’attraversamento del bestiame“.

“L’azione dunque – evidenzia Coldiretti – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette”.

Coldiretti, che nel corso della manifestazione ha consegnato al vicepresidente della giunta regionale con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente una proposta di delibera di giunta sul controllo e il contenimento della fauna selvatica, chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali, affinchè:

– gli agricoltori possano avanzare richiesta di intervento e procedere direttamente in quanto muniti di apposita licenza;
– l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spettino alla polizia municipale e provinciale;
– gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale;
– il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio;
– che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.

Coldiretti Abruzzo sottolinea che “non è più solo una questione di risarcimenti ma è una emergenza che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie delle zone più svantaggiate, che va affrontata con decisione con un piano straordinario concertato tra Ministeri e Regioni, Province e Comuni”, e rimarca l’esigenza “di interventi mirati e su larga scala regione per regione per ridurre la minaccia degli animali selvatici a livello nazionale”.

Nel ricevere la proposta di delibera, l’assessore Imprudente ha rimarcato la grande piaga della fauna selvatica condividendo il contenuto della proposta di Coldiretti che sottoporrà alla giunta augurandosi che l’iniziativa congiunta di Coldiretti sul parlamento e su tutte le regioni possa risolvere finalmente un annoso problema.

Per l’amministrazione comunale aquilana era presente Daniele D’Angelo (Parkeller).

“Affrontare questi problemi oggi non é facile – dice D’Angelo – complici di un sistema troppo ingarbugliato. Fare agricoltura é anche salvaguardia del territorio. Noi siamo responsabili della sua conservazione, anche se spesso veniamo messi in un angolo o in disparte, perché etichettati come pastori o contadini”.

“Dobbiamo andare oltre. Oggi vedere una piazza ghermita di molti amministratori è un grande segnale di risveglio”.

#Bastacinghiali: L’intervista del Capoluogo al sindaco di Prezza, Marianna Scoccia e al consigliere Daniele D’Angelo.

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