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Movida aquilana e ricordi, il tour tra i locali dell’Aquila de ‘na ‘ote

9 luglio 2021 | 02:08
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Un tour emozionale tra ciò che resta dei vecchi locali della movida aquilana pre sisma. L’amarcord del Capoluogo con i “Diari di notte” di Marcello Di Giacomo.

Qualcuno di questi locali negli anni ha riaperto, altri hanno cambiato pelle: restano comunque i ricordi di quelle serate animate dalla spensieratezza, dalla voglia di divertirsi anche con poco, insieme ai tanti personaggi che hanno reso la movida aquilana qualcosa di unico e indimenticabile.

In questo tour del Capoluogo, a fare da cicerone c’è il re della movida aquilana pre sisma, Marcello Di Giacomo, ingegnere e organizzatore di tantissime serate musicali e culturali, che di questi ricordi ne ha fatto un libro “Diari di notte”, “proprio per non dimenticare ciò che è stato”.

movida marcello

“Diari di notte”non è un semplice libro, è un foto racconto, un tuffo nel passato fatto non solo di ricordi scritti, ma anche di immagini e spezzoni di quella che era la movida a L’Aquila dagli anni ’70 in poi.

La presentazione del libro “Diari di notte”

Diari di notte, nel libro di Marcello Di Giacomo 50 anni di movida aquilana

“Bisogna dare un segnale forte in questa città, per dare voce ai giovani. Ci sono ragazzi bravissimi, creativi, che si danno da fare, che aprono locali, che cercano di fare qualcosa di bello per L’Aquila”, dice Marcello Di Giacomo al Capoluogo durante la passeggiata, nel tour che porta a vedere ciò che resta dei vecchi locali frequentati da generazioni di aquilani.

Nel tour dei ricordi non potevano mancare alcune tappe fondamentali: come davanti al Cavour, locale che si trovava sull’omonima via, il cui palazzo è ancora da ricostruire. Il Cavour  è stato riaperto e attualmente si trova su Piazza della Prefettura. All’incrocio con via Sassa invece c’era  il The Corner di Ralph Aureli, che oggi si trova su via Indipendenza.

Ralph, un altro pioniere della notte aquilana, è il figlio di Tony, che tutti conoscono come il re dell’aperitivo, un antesignano dell’happy hour a L’Aquila, colui che in città ha portato i primi cocktail internazionali. E poi ancora il Mythos, la discoteca su via Sallustio, punto di riferimento del popolo della notte, dagli anni’90 in poi.

“Per molti anni – ricorda Marcello – il Mythos è stata l’unica discoteca in centro, l’unico locale dove si poteva fare l’alba. Era un collante tra il dopo cena e la colazione all’alba”.

movida marcello

Vicino al Mythos c’erano il Dadarè, il Caffè Latino che, a fine anni ’80, aveva i videogiochi e i televisori dove venivano passati i primi video di Mtv.

Tornando in piazza, su via Sassa, un altro luogo chiave in questo tour dei ricordi, è stato sicuramente il Magoo, di Adolfo Scimia, “Nel cui cortile interno sono state fatte le serate più belle della Perdonanza pre sisma”.

“Questa città pullula da sempre di vita – continua Marcello – e i giovani hanno bisogno di tutto. È una città universitaria, intorno alla quale ruota tutto un mondo accademico che ha legato i nostri ragazzi con i ragazzi di altre città e di altre culture, in un connubio unico e altamente formativo“.

In questo tour, insieme a Marcello, il ricordo è andato ai tanti personaggi che hanno reso uniche e preziose le serate aquilane, come ad esempio il “guru”, Enrico Di Paolo, dj dalla grande cultura musicale, scomparso nel 2014. “Una figura importante della notte aquilana, un uomo dalla cultura musicale senza eguali. E come lui anche Lucio Paolucci o Venanzio Lucieri, Mauro Zaffiri, Gianni Mazzitti“.

Per Marcello anche se le cose sono cambiate, anche se c’è stato un terremoto di mezzo, anche se tante persone non ci sono più, “È importante che i ragazzi sappiano quello che è stata L’Aquila. Si sta ricostruendo, ma non bastano solo i palazzi, si deve ricostruire anche socialmente”.

Infine, non si poteva che chiudere con un salto al Tropical, su via delle Aquile, uno dei pochi locali che sta tornando proprio lì, “dov’era, com’era”.

“Al Tropical volendo ci potevi passare pure tutta la giornata, incontravi comunque sempre qualcuno con cui fare due chiacchiere. È bello pensare che a breve sarà di nuovo così, ne abbiamo bisogno, ce lo meritiamo!”.