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“Ci vuole orecchio”, Elio canta e recita Enzo Jannacci per i Cantieri dell’Immaginario

11 luglio 2021 | 09:59
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“Ci vuole orecchio”, Elio canta e recita Enzo Jannacci per i Cantieri dell’Immaginario

Elio canta e recita Enzo Jannacci, appuntamento alla scalinata di San Bernardino lunedì 12 luglio per I Cantieri dell’Immaginario.

Arrangiamenti musicali M° Paolo Silvestri, regia e drammaturgia Giorgio Gallione, con Seby Burgio, pianoforte, Martino Malacrida, batteria, Pietro Martinelli, basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri, sassofono, GiulioTullio, trombone, light designer Aldo Mantovani, scenografie Lorenza Gioberti, costumi Elisabetta Menziani, una coproduzione International Music and Arts e Agidi.

Enzo Jannacci, il “poetastro” come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.

Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.

Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

Per l’acquisto dei biglietti, ingresso euro 15.00, botteghino online sul sito www.cantieriimmaginario.it oppure tramite il botteghino del Teatro Stabile d’Abruzzo, Corso Vittorio Emanuele 102, cell 348/5247096. Il botteghino è aperto dal lunedi al sabato, dalle ore 10.30 alle 13.30.