Cantieri dell’Immaginario, Leonardo De Amicis: “L’Aquila sa guardare avanti, così brilla la cultura”

Un’edizione da ricordare quella de I Cantieri dell’Immaginario 2021, per i numeri, i grandi nomi e l’arte riportata a San Bernardino. “Un percorso culturale iniziato quattro anni fa. Il cammino dell’Aquila non si ferma, continuiamo a guardare avanti”.
Oltre 8mila spettatori totali. L’Aquila chiude il sipario su I Cantieri dell’Immaginarioe snocciola i numeri di un’edizione importante, non solo per il successo di partecipazione e l’entusiasmo riacceso in città.
Per un’intuizione vincente, e al contempo nostalgica, del vicesindaco Raffaele Daniele – legato al Maestro Leonardo De Amicis da una grande amicizia personale – quest’anno tra i protagonisti assoluti de I Cantieri dell’Immaginario c’è stata lascalinata di San Bernardino.
Il dare avere dell’arte, racchiuso nelle foto che raccontano già un’edizione da record. La rassegna – chiusa dallo spettacolo di Samuele Bersani – si è conclusa dove è iniziata: nella rinnovata scalinata di San Bernardino, teatro a cielo aperto per questa estate di ripartenza post Covid, spazio restituito finalmente alla cultura della città.
“Un successo straordinario per il Festival e un luogo ritrovato, quello di San Bernardino, impreziosito dalla ricchezza delle forme artistiche trasversali, in oltre 30 eventi programmati. La vera ripartenza culturale, partita 4 anni fa, segue una vera e propria evoluzione caratterizzante il nostro progetto e la nostra volontà di ristrutturazione. Oggi I Cantieri dell’Immaginario hanno una sede elettiva, come San Bernardino. Inoltre – dato da non sottovalutare – ricordiamo che per assistere a questi spettacoli si paga un biglietto che, anche se simbolico, è la cifra dell’attenzione della città e del territorio alla cultura e all’arte. Un’arte che dà e che deve legittimamente prendere”.

L’arte che è forma, bellezza e, al tempo stesso, sostanza.
“Il riequilibrio interiore che deve seguire momenti traumatici quali, nel caso specifico dell’Aquila, il terremoto o in ultimo la pandemia, passa anche dalla bellezza, dalla musica, dalle variegate forme della cultura in generale. In questo senso, la Scalinata di San Bernardino è stata il contenitore dell’incontro, della collettività e della socializzazione, di un’arte di tutti“.
Il segreto del successo de I Cantieri dell’Immaginario non esiste, ma il Festival – promosso dal Comune dell’Aquila, con la direzione artistica del Maestro Leonardo De Amicis, il Teatro Stabile d’Abruzzo, in collaborazione con Spazio Rimediato e Ass. Ricordo – è sicuramente il frutto del “desiderio di osare, di sperimentare e cambiare. È bello prendere ciò che è già pronto, ma bisogna anche cucinare qualcosa di nuovo, per utilizzare una metafora culinaria. Il Festival è stato in grado di rinnovarsi e di sorprendere: tutto questo anche e soprattutto grazie alla sinergia tra enti e associazioni del territorio che, attraverso un importante lavoro di programmazione e collaborazione, ha reso possibile realizzare quanto fatto”.
“Ho chiesto collaborazione, per arrivare a quell’interscambio culturale fondamentale per la crescita del cammino artistico de I Cantieri dell’Immaginario e della città”.
Un cammino segnato dalla tappa del ritorno, appunto, quello dell’arte nella magica cornice di San Bernardino. “I luoghi dell’arte non possono essere secondari e questo discorso assume ancor più rilievo in una città che ha vissuto un sisma come L’Aquila. La cultura, in contesti come questo, serve anche a ritrovare punti d’incontro. Dopo l’Emiciclo, ci siamo spostati nel cuore del centro storico. Con lo sforzo dell’amministrazione – del sindaco Pierluigi Biondi e del vice sindaco Raffaele Daniele in particolare – ci siamo impegnati a fare un qualcosa che sembrava irrealizzabile. Recuperando una location elettiva e riportandola alla funzione avuta negli anni ’70. Una scelta che ha conquistato tutti: dai cittadini agli artisti. Abbiamo, infatti, registrato molti feedback positivi da parte di chi si è esibito in questa edizione del Festival”.
“Non fermiamoci solo a parlare della ripartenza, ma guardiamo avanti. Quello fatto è un cammino portato avanti nel tempo, orientato a un futuro sempre più ricco e pieno di cultura. Questa è la strada: L’Aquila è un modello culturale e al tempo stesso di ricostruzione culturale, in cui l’arte si esprime in tanti modi. Pensiamo anche alla Perdonanza Celestiniana, che fonde cultura, religione, storia e spirito popolare. L’arte è bellezza e il bello ci aiuta a vivere”.