La Sardegna brucia ma non è sola, l’Abruzzese fuori sede lancia la paradura

Un aiuto alla Sardegna e al grande popolo dei pastori di Oristano, da giorni prigionieri di un inferno di fuoco. L’Abruzzese Fuori Sede: “Aiutiamo i pastori, inviamo pecore per sostenerli delle perdite subite”.
” ‘Sa paradura’, la riparazione. Una delle più antiche usanze dei pastori sardi; più che un’usanza, un codice. Quando un pastore perde una o più pecore, gli altri pastori riparano il danno, regalando delle pecore al collega sfortunato. Negli anni, i pastori sardi non si sono limitati alle ancestrali ‘riparazioni’ isolane, hanno guardato pure verso il continente, soffermandosi spesso sulla regione più ‘sarda’ dello stivale. Regioni sorelle, a livello di stereotipi certo, ma se pensi all’Abruzzo, pensi ai pastori; se pensi alla Sardegna, pensi ai pastori. Il cane da pastore poi è sempre quello”, scrive l’Abruzzese fuori sede sulla sua seguitissima pagina Facebook. Quindi, ricorda gli aiuti che la Sardegna, negli anni e nelle emergenze passate, ha offerto all’Abruzzo.
“Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, 1000 pecore donate dai pastori sardi a quelli abruzzesi; nel 2017, dopo il terremoto e il gelo, altre 1000 pecore giunte dalla Sardegna in Abruzzo. In questi giorni l’Oristanese è stato devastato da alcuni incendi, migliaia di animali sono morti, la natura ancora brucia. Io mo purtroppo non sono in grado di riparare manco la callarella della colla; mi piacerebbe però diffondere (o raccontare fra qualche tempo) una ‘paradura’ abruzzese verso il popolo sardo, ‘nu cunzole, ‘na mane. Fosse anche una cosa simbolica, dall’Abruzzo alla Sardegna, nel nome dei pastori”. Questo, dunque, l’invito: aiutarli come qualche anno fa hanno fatto loro. Come? Inviando pecore ai pastori sardi colpiti dagli incendi che stanno bruciando ettari ed ettari di terreno, nella meravigliosa Sardegna.
“Mi rivolgo a chi può, a chi sa come fare, mi vengono in mente Gregorio Rotolo, Nunzio Marcelli, Tiziano Iulianella e ditemi voi chi altro”.
Confagricoltura L’Aquila, una sottoscrizione per gli allevatori e agricoltori Sardi
Gli allevatori aquilani sono rimasti profondamente scioccati dalle drammatiche immagini degli incendi che si sono sviluppati in tutta l’area del Montiferru e della Planargia in Sardegna nella provincia di Oristano. La tristezza nasce dalla perdita del patrimonio zootecnico e agricolo: migliaia di capi ovicaprino, bovino, equino e api e oltre a migliaia di ettari di pascoli, bosco, vigneti e oliveti distrutti in poche ore.
Tiziano Iulianella dirigente e Valeria Gallese rappresentante nella Federazione nazionale di prodotto ovicaprina di Confagricoltura L’Aquila hanno lanciato una raccolta di fondi attraverso la ONLUS “Senior l’età della Saggezza”.
“Siamo ancora scossi per quanto abbiamo visto sui mezzi di comunicazione. Viviamo quotidianamente con i nostri animali e siamo a contatto con la natura e la servaggina, comprendiamo bene il dramma dei nostri colleghi sardi che hanno perso i loro greggi e le loro mandrie ed il modo come si è manifestata la tragedia ci amareggia ancora di più se si dovesse scoprire la dolosità degli eventi”. Afferma Tiziano Iulianella.
“In un primo momento avevamo pensato ad una “Sa paradura”, la riparazione, l’antica usanza dei pastori sardi che donavano delle pecore ai colleghi pastori sfortunati che le avevano perse. Poi abbiamo optato per una raccolta fondi anche per le molteplici limitazioni esistenti sui trasporti e per arrivare ad aiutare dove e come meglio occorre”, conclude Valeria Gallese.
Confagricoltura L’Aquila d’intesa con la ONLUS “Senior L’Età della Saggezza” promossa dal Sindacato Nazionale Pensionati della Confagricoltura ha lanciato una raccolta di fondi per acquistare foraggi, mangimi, capi di bestiame, arnie da donare agli allevatori della sardegna così duramente colpiti.
Per le donazioni
Onlus Senior L’Età della Saggezza
Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma
Causale: Aiuto agli allevatori e agricoltori Sardi ConfagriAQ
IBAN
IT37I 01030 03283 0000 6144 1808