C’è attesa e trepidazione per ammirare anche quest’anno i giochi solari dell’Assunta, il gioco di luci che fa apparire l’immagine della Vergine nella sagoma del finestrone gotico dell’abside di Collemaggio.
Il 15 di agosto il sole, venti secondi prima del tramonto, si posa in maniera concentrica sul fiore ad otto petali che è raffigurato sull’abside e per venti secondi incorona Maria che, al termine della propria vicenda storica, viene assunta in cielo. Uno spettacolo che si riflette sull’abside di Collemaggio.
Anche quest’anno non dovrebbero esserci nuvole ad oscurare il cielo aquilano, permettendo così il ripetersi dell’antica magia che ogni anno commuove ed emoziona soprattutto Maria Grazia Lopardi, storica, scrittrice, avvocato aquilano, presidente dell’associazione Panta Rei, ma soprattutto “signora di Collemaggio”.
Maria Grazia Lopardi ha lasciato il suo lavoro di avvocato distrettuale della Stato per dedicarsi completamente alla sua passione, cioè allo studio del simbolismo, della tradizione iniziatica e della storia medievale, soprattutto della sua amata città di L’Aquila
“Ogni anno c’è tanta attesa per questo fenomeno mistico e meraviglioso. Purtroppo da qualche tempo il gioco di luci ha perso qualcosa della sua ‘potenza’. I restauri, necessari dopo la furia distruttrice del sisma, hanno falsato qualcosa nelle vetrate. Mi è stato suggerito da una restauratrice che potrebbero aver sostituito il vetro con del plexiglass”, spiega Maria Grazia Lopardi sentita dal Capoluogo.
La magia dei giochi di luce in uno scatto del 2013, prima dei lavori di restauro della Basilica di Collemaggio
Maria Grazia Lopardi in questi anni si era battuta affinchè gli interventi di restauro non inficiassero i giochi solari, straordinari effetti dei sapienti costruttori medievali: alla fine, il gioco di luci dell’Assunta è stato preservato dopo accese polemiche, la raccolta di 1100 firme ed una lettera al Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.
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“In ogni caso il fascino di Collemaggio è sempre intatto e i giochi solari incantano ogni anno decine di persone, presenti in rigoroso silenzio”.