Il caso

Terapie intensive al Covid hospital di Pescara, il caso diventa nazionale: a che serve se non si usa?

L'AQUILA - È giusto che il Covid hospital di Pescara accolga i malati covid che hanno bisogno di terapie intensive da tutta la regione? Dopo le sollecitazioni del sindaco Biondi il dibattito si allarga. La deputata Pd Stefania Pezzopane prepara un'interrogazione.

L’AQUILA – È giusto che il Covid hospital di Pescara accolga i malati covid che hanno bisogno di terapie intensive da tutta la regione? Dopo le sollecitazioni del sindaco Biondi il dibattito si allarga. La deputata Pd Stefania Pezzopane prepara un’interrogazione.

181 posti letto, 40 dei quali di terapia intensiva, il Covid hospital di Pescara è stato inaugurato a tempo di record a luglio dello scorso anno, con lavori completati in meno di 90 giorni, con 11 milioni di euro messi a disposizione dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile (7 milioni) e Banca d’Italia (3 milioni). Il nuovo ospedale è stato realizzato all’interno della palazzina ex Ivap. Una struttura che doveva essere a disposizione certamente di Pescara, ma anche di tutta la regione. Da qui il dibattito, con il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che ha sollecitato a convogliare a Pescara tutte le terapie intensive Covid, mentre Alberto Albani, referente regionale sanitario per l’emergenza Covid, sostiene che il Covid hospital possa aprirsi alle altre Asl, solo nel momento in cui le stesse vanno in sovraccarico. Non essendoci problemi in questo senso, la risposta è stata negativa.

Dura la risposta del sindaco Biondi, che aveva censurato “campanilismi”: “Immaginiamo cosa sarebbe accaduto durante la prima ondata della primavera 2020 se L’Aquila si fosse rifiutata di accogliere pazienti dalle altre Asl: complessivamente sono stati occupate diverse decine di posti di terapia intensiva del G8 per persone che, altrimenti, sarebbero dovute andare fuori regione. La richiesta non nasce da un capriccio personale ma da un’istanza che arriva dai territori: molti servizi sono stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria e c’è necessità che vengano ripristinati. Nel giorno dell’inaugurazione del complesso pescarese lo stesso Albani salutava l’evento che avrebbe consentito di ripristinare la normale attività del Santo Spirito. In molti altri nosocomi ciò non è ancora avvenuto e, con l’attuale dispersione di operatori impegnati con i pazienti affetti da coronavirus, non è chiaro quando potrà accadere. Non possiamo permettere che pazienti con altre patologie continuino ad attendere, magari alimentando la mobilità passiva, per ottenere cure che se differite potrebbero generare complicanze e aggravamenti che appesantirebbero l’intero sistema sanitario regionale”.

Sulla questione, la deputata PD Stefania Pezzopane ha annunciato che chiederà “al Ministro Speranza, al commissario Figliuolo ed alla Corte dei Conti di intervenire sulla vicenda dell’utilizzo dell’ospedale Covid a Pescara. Perché quello che sta accadendo, che abbiamo denunciato da subito nell’indifferenza generale, è inaccettabile. […] L’ospedale deve servire specificamente per il Covid tutta la regione ed accogliere i pazienti provenienti da altre Asl abruzzesi. È stato fatto apposta, sono stati spesi 11 milioni per questo. Abbiamo da subito posto interrogativi su questa operazione che è sempre sembrata posticcia e finalizzata ad altro, utilizzare i fondi Covid per potenziare l’offerta ospedaliera di Pescara e precostituire l’ospedale di 2° livello. Se così non è, allora l’ospedale Covid venga utilizzato per il suo scopo, oppure c’è stata una cinica e colpevole distorsione di fondi pubblici che non si può accettare da nessun punto di vista”.

A livello regionale, invece è stato il consigliere Pierpaolo Pietrucci ad annunciare la presentazione di un’interrogazione urgente all’assessore Nicoletta Verì, mentre a livello provinciale FdI annuncia una mozione con le prime firme di Vincenzo Calvisi e Gianluca Alfonsi, che impegna il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, a intervenire presso la Giunta Regionale d’Abruzzo affinché sia pienamente utilizzata la nuova struttura del Covid Hospital di Pescara per il ricovero di pazienti affetti dalla patologia della Sars-Cov2. “Condividiamo le osservazione del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi – dichiarano il Vice Presidente della Provincia dell’Aquila, Vincenzo Calvisi e il consigliere Gianluca Alfonsi -, perché venga pienamente utilizzata una struttura di Pescara realizzata appositamente per accogliere i malati da Covid, con 181 posti letto, 40 dei quali di terapia intensiva, costata ai contribuenti 11 milioni di euro, innanzitutto per favorire il decongestionamento dei presidi della Provincia dell’Aquila, già gravati dall’intenso lavoro di routine ma anche per consentire ai pazienti le migliori prestazioni in spazi appositamente dedicati. Riteniamo che una migliore razionalizzazione dei servizi possa coincidere con una vantaggiosa organizzazione sanitaria sul territorio della Provincia dell’Aquila che maggiormente soffre, con il suo territorio prevalentemente situato in alta montagna, di una serie di carenze derivanti dalla riorganizzazione del sistema ospedaliero”.

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