Interporto Avezzano, dove ricomincia la vita di 500 profughi afghani

27 agosto 2021 | 12:39
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Interporto di Avezzano, il punto sull’accoglienza profughi afghani: 500 ospiti presenti nella struttura organizzata a tempo di record. I dettagli.

AVEZZANO – Tende bianche sistemate in maniera ordinata, abiti appesi alla recinzione, forze dell’ordine all’ingresso e bambini che giocano con un pallone. “Sono persone bisognose di tutto, purtroppo. Ma saranno utili soltanto aiuti organizzati, per questo abbiamo lanciato una raccolta fondi. Vi chiediamo di non fare foto ravvicinate. Hanno davanti agli occhi scene che noi possiamo soltanto immaginare”. Ci spiegano dalla Croce Rossa, che in tempi record ha allestito un campo che potrà ospitare fino a 2000 profughi e che, da questa notte, ne ospita 500.

Questa mattina, all’ingresso dell’Interporto, si è tenuta una conferenza stampa congiunta tra Croce Rossa Italiana e Protezione Civile, per fornire dettagli circa l’arrivo dei primi profughi ad Avezzano.

“Speriamo che possano trovare presto una sistemazione definitiva, dove ricominciare a vivere. Fin dal primo momento del loro arrivo è stato evidente che avessero un bisogno più grande di tutti, quello di un luogo da vivere come una casa”. Ci spiega Gabriele Perfetti, Presidente regionale Croce Rossa. “È stata un’emozione profonda vedere scendere quei bambini dagli autobus; la CRI è abituata a queste situazioni, ma ogni esperienza è diversa e ci colpisce nel profondo. Sono persone che hanno bisogno di riposo, di una bevanda calda, di sentire una lingua conosciuta. Insomma, hanno bisogno di casa“.

Dalla CRI è stato poi sottolineato che è partita una raccolta fondi ufficiale a cui si può aderire dal sito ufficiale, ma anche raccomandato di non avventurarsi in altro: le iniziative disorganizzate sono infatti controproducenti.

Intanto dalla Protezione civile hanno spiegato che i profughi resteranno presso l’interporto il minor tempo possibile, sottolineando il grande lavoro fatto in tempi record per assicurare accoglienza. È partita anche la campagna vaccinale, in collaborazione con la CRI e la sanità militare.