Renato Zero: La Perdonanza va rispettata

Si conclude con un pomeriggio concitato per la stampa l’ultima giornata di Perdonanza. È il giorno dei big, con lo spettacolo “L’Aquila ritorna: l’abbraccio alla musica e alla cultura” che chiude il sipario del giubileo aquilano.

In tanti tra curiosi e fans hanno affollato per quanto possibile gli spazi concessi attorno alla Basilica. L’intervista a Renato Zero, attesissima dai giornalisti, è stata dirottata all’ultimo minuto dal cuore della manifestazione al Baco da Seta, location più tranquilla e riservata. Renato Zero ha accolto la stampa con gentilezza e disponibilità, ma non ha concesso video e foto. Una chiacchierata sulla tradizione aquilana che per Zero è “preziosissima e che va rispettata. L’Italia impari a rispettare le tradizioni e prenda L’Aquila come esempio per la sua solerzia” – ha detto l’artista ricordando quanto accaduto dopo il terremoto del 2009.
La serata, nata da una idea di Leonardo De Amicis, direttore artistico della Perdonanza dell’Aquila (che quest’anno vanta la prestigiosa partnership di Rai Cultura e Rai Radio Tutta Italiana), performance e dedicata agli operatori dello spettacolo, una delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia da Covid19.
“Io sono contento perché la maggior parte dei mie collaboratori sono di questa terra. Noi artisti abbiamo la responsabilità di famiglie sulle spalle e in questi due anni purtroppovè venuto a mancare anche il piatto di minestra”.
L’artista non si esprime sulla prossima stagione: “Non so come andrà non faccio pronostici. Io ho ancora una porta aperta su Fonopoli, progetto a cui tengo tantissimo. Noi artisti siamo, a modo nostro, medici anche noi. La musica salva l’anima. Io sono cresciuta con uno tzunami di musica e parole meraviglioso. Oggi cosa c’è? Solo silenzio”.
“La Perdonanza oggi serve anche a perdonarci di essere superficiali e dormienti”.