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A Venezia fuori concorso il film “La scuola cattolica”, nel cast l’aquilano Alessandro Cantalini

Il giovane attore aquilano Alessandro Cantalini al festival del cinema di Venezia con il film "La scuola Cattolica", la pellicola fuori concorso che racconta il massacro del Circeo.

Il giovane aquilano Alessandro Cantalini nel film “La scuola cattolica” di Stefano Mordini, fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia.

Alessandro Cantalini interpreta il ruolo di un giovane della “Roma bene” degli anni ’70 che vive un rapporto di odio amore con la madre (l’attrice Jasmine Trinca). La pellicola racconta una delle pagine più nere della cronaca italiana: il massacro del Circeo.

Il film, una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia prodotto da Roberto Sessa, è interpretato da Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, insieme a una nuova, promettente, generazione di giovani attori, tra i quali Alessandro Cantalini, giovanissimo ma con diverse esperienze teatrali alle spalle e 15 anni di scuola di recitazione.

“La svolta – spiega Cantalini al Capoluogo – è stata sicuramente la scelta degli ultimi anni e cioè: dello SMO LAB a Pescara, diretto da Giampiero Mancini e di Roberta Sciortino a L’Aquila che mi hanno aiutato moltissimo nel perfezionare l’arte dell’attore“.

L’aquilano Alessandro Cantalini nel film con Scamarcio “La scuola cattolica”

Il film, “La scuola cattolica” distribuito da Warner Bros, sarà nelle sale italiane dal 7 ottobre; scritto da Massimo Gaudioso, Luca Infascelli e Stefano Mordini, è tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016, edito da Rizzoli.

La trama ufficiale (fonte filmitalia.org): In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo.

“Questo film racconta l’ambiente da cui è germogliato il seme distorto che ha prodotto una delle pagine più nere dell’Italia del dopoguerra: il delitto del Circeo. I ragazzi protagonisti di questa storia hanno ricevuto tutti la stessa educazione. Sono dei privilegiati, il loro lato oscuro prende forma nelle pieghe di una vita normale, alto borghese. Sempre alle spalle di genitori che non si accorgono di nulla, neanche dell’odio che i figli provano per loro. Sarà solo dopo il massacro che ogni genitore di quel quartiere romano si chiederà, guardando il proprio figlio, se anche dentro di lui si possa annidare il germe di un mostro. Questa storia, che comincia qualche tempo prima e si conclude con il delitto stesso, vive di una domanda: quella società di cui facevano parte i colpevoli ha fatto veramente i conti con sé stessa?”, è il commento del regista.

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