Alba Silvani, prosegue a L’Aquila la protesta della maestra senza Green pass

16 settembre 2021 | 12:32
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Alba Silvani, prosegue a L’Aquila la protesta della maestra senza Green pass

Alba Silvani porta a L’Aquila la sua protesta contro il Green pass. Per l’insegnante di Collarmele potrebbe scattare la sospensione dal posto di lavoro.

Alba Silvani, docente di ruolo alla scuola materna di Collarmele, non ha potuto accedere a scuola perchè sprovvista di green pass. Non vuole vaccinarsi, “non mi fido di questo vaccino”, ha dichiarato ai microfoni del Capoluogo. L’insegnante è finita alla ribalta della cronaca nazionale per questa sua protesta contro l’obbligo del Green pass.

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“Considerato che il 92 per cento degli insegnanti è già vaccinato ritengo ingiusto che dobbiamo essere in qualche modo obbligati, allontanati dalla scuola e dai posti di lavoro, venendo meno ai principi su cui si fonda la nostra Costituzione”, chiarisce.

Anche sul tampone Alba Silvani ha dei dubbi: “l’obbligo del tampone imposto ogni 48 ore, non solo è fortemente invasivo e insostenibile sia sul piano sanitario che economico, ma rappresenta una discriminazione rispetto ad altre categorie che possono entrare a lavoro senza nessun obbligo di green pass”.

Su quest’ultimo passaggio le cose stanno cambiando in queste ore: il Green Pass, obbligatorio fino ad ora per alcune categorie lavorative, come anticipato dal Governo, sarà allargato sia al pubblico che al settore privato, non si ottiene solo con il vaccino: basta anche un tampone negativo effettuato 48 ore prima o la negativizzazione dal Covid.

alba silvani

Dal 15 ottobre quindi bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dalla malattia per entrare negli uffici pubblici e privati, ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti.

Per chi si presenterà al lavoro senza saranno previste multe dai 400 ai 1.000 euro. Non sarà, invece, possibile licenziare ma scatterà la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo cinque giorni di assenza ingiustificata nel settore pubblico e dopo tre nel privato.

L’insegnante entro questa settimana dovrà comunque prendere una decisione dal momento che sono già passati 4 giorni dal mancato rientro a scuola.