Cultura

Le nuove stanze della poesia, Massimo Pamio

Il ritratto di Massimo Pamio per la rubrica le nuove stanze della poesia, a cura di Valter Marcone.

Massimo Pamio, poeta e saggista, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, museo unico al mondo che è ospitato nel Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina ed è direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo.

Massimo Pamio ha pubblicato in volume numerose opere: di poesia, Il nome della rosa (1987); Nell’appartamento confuso dei giorni (1999); Bucanotte (2008); Luceversa (2009); Amormorio (2010); di saggistica, Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019)e  diverse monografie su scrittori contemporanei: Lo statuto dei labirinti. Introduzione alla poesia di Domenico Cara (1987); Il filo lungo della parola. Contributi per una lettura di Vito Moretti (1991); Ritmi del lontano presente. Introduzione alla lettura dell’opera di Antonio Spagnuolo (1991); Parola etica. La poesia di Cesare Ruffato (1999). Ha curato numerose antologie letterarie: Un parco per i sogni, (antologia narrativa di scrittori sull’Abruzzo, 1997); Da Tyresia a Odysseus (L’itinerario poetico di Dante Marianacci, 1997); Saramago: un Nobel per il Portogallo (con Igino Creati, 1999).

Suoi testi sono stati tradotti in francese e in inglese. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città. Ha curato monografie d’arte, scritto migliaia di recensioni e di segnalazioni di libri, film, rappresentazioni teatrali, mostre d’arte e avvenimenti culturali su riviste nazionali («Tam Tam», «Dismisura», «Il Cavallo di Troia», «Inverso», «Hortus», «Oggi e Domani», «Punto d’Incontro», «Abruzzo Letterario», «Tracce», «Il Messaggero», «Il Tempo», ecc.) e internazionali («Don Quichotte» – Spagna, «2 plus 2» – Francia). Ha diretto la casa editrice Noubs di Chieti, ha diretto la Rivista Internazionale «Pandere».

Ha promosso e organizzato la Corriera della Poesia, finalista al premio Telecom Bellezza, premiata da Umberto Eco a Milano. Organizza il premio Lettera d’amore a Torrevecchia Teatina. Ha ideato “Casa d’Autore” a Capestrano (Aquila), casa museo dove sono in mostra foto, testi, dipinti d’autore, che vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella casa.

Di sé Massimo Pamio dice : “Chi sono, non saprei proprio dirlo. Eppure è il nome, ovvero il dire, a sancire l’identità – l’io- è così che nome e individuo vengono fatti coincidere. L’essere umano del Duemila si rispecchia, per un’inveterata abitudine, nel proprio nome, con i dati riportati sulla sua carta d’identità, ma si tratta di un espediente fittizio, di un inganno: chi afferma di essere Massimo Pamio testimonia solo la verità della parola, il potere magico della parola. L’uomo è ciò che esce dalla sua bocca, è ciò che si nasconde nel suo pensiero: Massimo è dunque il mio pensare che costruisce un io faticosamente, giorno dopo giorno, e perdura e vive senza un vero fondamento. Massimo diviene Massimo giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, nel confrontarsi con gli altri, con l’esterno, nel distinguersi dagli altri. Che cos’è Massimo, dunque? È ciò che diviene, l’allontanarsi da un’origine che non c’è mai stata, da una prossimità che lo delimita. Massimo è l’alterità a ogni cosa, è l’altro rispetto all’origine e a tutti gli altri, tradimento e uragano di ogni cosa e d’ogni origine o domani. La parola fatta opinione o ideologia (illusioni, le chiamerebbe Leopardi) ci fonda, un fondare qualcosa sul nulla che siamo. Ciascuno di noi è l’inganno perpetrato al nulla che siamo: se abbracciamo un’opinione o una convinzione, saremo quell’opinione, quella convinzione. Se gioiamo, saremo la gioia. Mente e corpo nella società scelgono di essere quello che a loro si adatta, riempiendo il catino di vuoto. Noi siamo il latin lover, lo scienziato. Scegliamo come in un supermercato le nostre possibilità corporali, emotive, mentali. Il problema è che siamo piccole parti di un mondo indefinitamente vasto, se tentiamo di comprendere, conosceremo di essere solo parti di relazioni e di cancellazioni, ovvero di piccole vite e di piccole morti: non si può vivere senza morire (uccidere batteri respirandoli, ogni secondo) e non si ama una persona senza respingere un’altra, non si conosce senza trasmettere qualcosa della conoscenza a un altro elemento del mondo; quindi noi trasmettiamo coscienza e conoscenza al mondo.  Se la coscienza è, allora è possibile che ci sia una coscienza universale della vita: ci avviamo verso questo sentiero che segnerà il destino di una nuova specie, molto più umana della precedente.”

 

Massimo Pamio è anche convinto a proposito di poesia e di poetiche che :” Forse, è nel silenzio che la poesia può veramente sopravvivere e non nel mondo del blabla, degli urlatori che alterano non solo il tono ma anche le sintassi delle parole. La parola conduce al silenzio e dal silenzio trova linfa, i poeti sono eremiti che abbandonano l’io a una sorte interiore, per fare ingoiare l’io da abissi, da profondità ctonie. Così ho incontrato un poeta sensibile che ha voluto duecento miei versi e li pubblicherà su una rivista, il lavoro poetico che va dal 2010 al 2012. Ve ne anticipo una piccola parte inedita, che non è una vera anticipazione, ma una posticipazione del mio fare poetico. Un ritorno al passato, per meglio ascoltare il silenzio del mio tempo. Il vero anticipare è, oggi, venire da, essere lontani, procrastinare, rendersi invisibili.” Tanto che al silenzio dedica una lunga poesia che si può leggere su http://www.milanocosa.it/anticipazioni/anticpazioni-massimo-pamio

Di tutti i giorni

Di tutti i giorni
la

tua pienezza d’essere


a perdifiato, forse per questo


trascorsi così in fretta,


tu, che mi respiri ancora dentro 


e inspirazione dopo espirazione


in assetto sportivo


pronto a sfidare il record del mondo


dell’apnea mi spingo in fondo al mare


dove tu hai già stabilito


il punto più profondo


in cui nasconderci l’amore.

 

 

Massimo Pamio
Poesie personali – da PensieriParole.it <https://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-personali/>

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