Bandiere, gigli e doppie spirali: il passaggio dei Templari a Fagnano e nella Valle Subequana

24 settembre 2021 | 10:51
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Bandiere, gigli e doppie spirali: il passaggio dei Templari a Fagnano e nella Valle Subequana

Uno studio di Marina Rupei e Paola Lattanzi all’attenzione dei Templari Cattolici d’Italia. Cosa nascondono i borghi della Valle Subequana? Convegno a Fagnano Alto.

Geometrie sacre, agnelli con la bandiera dei Templari, fiori e spirali di precisa simbologia, questo e molto altro sabato 25 settembre sarà oggetto di un convegno organizzato a Fagnano Alto, presso il Centro Polifunzionale di San Sebastiano, che vedrà protagonista con una conferenza prevista per le 16 Giovanni Tabasso, referente per l’Abruzzo dei Templari Cattolici d’Italia, un’associazione che conta 150 sedi ed è formata da laici, cattolici, studiosi del Medio Evo e team di studio specialistici.

Ma cosa ci fanno i Templari Cattolici d’Italia a Fagnano Alto? Tutto nasce dallo studio per la tesi di laurea della restauratrice e decoratrice Marina Rupei, che si è occupata della Chiesa di Santa Maria a Graiano, studiando dal punto di vista artistico e architettonico alcune particolarità della struttura. A seguire, insieme alla consigliera comunale Paola Lattanzi, è partito l’approfondimento, con documentazione fotografica, di particolari simbologie trovate nei borghi nella Valle Subequana, in particolare a Fagnano Alto e Prata d’Ansidonia.

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“Ringraziamo il sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore – sottolineano al Capoluogo.itMarina Rupei e Paola Lattanzi – per la sensibilità e la vicinanza dimostrata, ospitando questo importante convegno, che sarà un nuovo punto di partenza rispetto alla storia dei nostri borghi”.

Un nuovo punto di partenza che inizia con la scoperta di alcuni simboli. In particolare, spiega a IlCapoluogo.it la dottoressa Rupei, “sull’architrave della porta all’entrata del paese c’è raffigurato il classico sigillo, ovvero un agnello con la bandiera dei Templari. Sono stati rinvenuti anche altri simboli, come le doppie spirali e i gigli, di chiara simbologia templare”, senza contare i collegamenti con Collemaggio e la figura di Celestino V. Il tutto, in particolare, a Fagnano Alto (Ripa e Campana) e Prata d’Ansidonia, ma altre soprese attendono di essere scoperte anche nei borghi vicini. Da qui l’attenzione dei Templari Cattolici d’Italia che dovranno vagliare le scoperte di Marina Rupei e Paola Lattanzi, rispetto a ipotesi storiografiche sulla presenza dei Cavalieri Templari in Valle Subequana.

“I Templari Cattolici d’Italia stanno vagliando questi studi che riguardano una direttrice importante sui collegamenti con Bari e con Roma che non riguardano solo le vie di commercio. Abbiamo lungo la Valle Aterno evidenze di magioni, complessi difensivi con cappelle, scuderie, mulini, infermerie, fucine, torri, strutture architettoniche identificabili che fanno supporre sia il passaggio dei Cavalieri Templari, di scorta a importanti reliquie o ai pellegrini, ma forse anche qualcosa di più. Ed è quello che speriamo di riuscire a scoprire”.

Sabato 25 settembre a Fagnano Alto, quindi, il “primo passaggio” per valutare insieme agli esperti dei Templari Cattolici d’Italia quanto emerso dagli studi in Valle Subequana, per approfondirli successivamente. Una questione di grande rilevanza storica, ma che naturalmente può fare da volano per implementare il turismo culturale, storico e religioso.

Non resta quindi che attendere l’esito del convegno per capire quali orizzonti possa aprire la presenza di simboli templari sul territorio.