Il progetto

Parco della Memoria, la vasca, l’obelisco e il giardino: il ricordo e le radici di una nuova vita

È il giorno del Parco della Memoria a L'Aquila. Il progetto simboleggia e testimonia ricordo e le radici della vita. I significati dell'opera

È il giorno del Parco della Memoria a L’Aquila, questa mattina l’inaugurazione, nel ricordo dei 309 angeli che il sisma ha portato via con sé, sulla scia di dolore e distruzione. Un progetto, quello del Parco, realizzato a Piazzale Paoli, che vuole custodire memorie e significati di nuova vita.

Il progetto assume come fondamento ideologico quello della vita: vita terrena, vita materiale, vita spaziale; in assoluta coerenza con il tema della memoria, come estensione di quest’ultima. Le radici della vita. L’intenzione alla base della proposta è creare un frammento di città che racconti un evento, commemori le vittime, celebri ed auspichi una ripresa, funga esso stesso da monumento e crei un parallelo tra il territorio e chi lo abita.

La città e i suoi abitanti non si riconoscono più in quelli che erano, fino alla necessità di percepire il tutto secondo “nuove prospettive”. Il progetto vuole stabilire un contatto forte con le origini, con le radici, per poi arrivare a trasformarle matericamente negli elementi compositivi fondamentali.

Il Parco della Memoria nasce come estensione della Villa Comunale.

Sull’asse creato dal monumento ai caduti e dal Palazzo dell’Emiciclo, si attesta l’ingresso principale dell’area, che modifica la situazione attuale con il piazzale principalmente rivolto verso Via De Bartolomaeis.

Finita la discesa di quota dalle scalinate, si apre il giardino con la lunga vasca d’acqua. L’enfasi è posta sull’elemento totemico che si erge dall’acqua a rappresentare la vita stessa della comunità che affonda le sue radici nel territorio. 

Sulla destra lo spazio dalla vegetazione e dal giardino secco, che si pone in relazione con la vasca d’acqua; sulla sinistra si trova il percorso della memoria composto da una passerella che attraversa la vasca e collega due spazi meditativi. La porzione stretta e lunga della vasca che accompagna questo percorso è dedicata alla memoria. In essa sono adagiate delle targhe commemorative con i nomi delle vittime del sisma.

Il progetto trae ispirazione in primis dal mondo naturale vegetale. La componente artistica è ravvisabile in senso generale nella tendenza imitativa e mimetica nei confronti del mondo naturale dei particolari arredi di progetto o delle finiture di alcuni materiali utilizzati.

Il parco in sé per sé è fatto di piante, alberi e mille specie vegetali. Tutto quindi è ascrivibile ad una realissima semina, tutto ciò che è stato seminato e, in qualche modo, “accolto” ha germogliato ed è cresciuto. Su delle lastre in acciaio corten, situate lateralmente alla vasca centrale del monumento, sono incisi i nomi delle 309 vittime.

Parco della Memoria, l’obelisco

Elemento scultoreo del progetto, fulcro visivo e spaziale della composizione, è l’elemento maggiormente rappresentativo del Parco della Memoria. Esso rappresenta il punto del progetto in cui si condensano le energie incanalate nelle radici-costoloni e si verifica l’ascesa al cielo. Il concetto rappresentato è quello di un albero della vita, che trae linfa vitale dal terreno (in tal caso dalle radici subacquee che percorrono il fondo della vasca) e si staglia verso il cielo.

L’oggetto è ottenuto dalla progettazione 3d di solidi-superfici tra loro collaboranti. Vengono individuate principalmente tre anime strutturali verticali, sulle quali si agganciano altre lamine dai dati dimensionali inferiori. Complessivamente, la scultura è composta di 15 pezzi in metallo, inseriti in un abaco di elementi costruttivi calcolati. Le tre anime principali sono profilate a C e hanno spessore 10 mm, mentre per le lamine esterne fissate con piastre lo spessore dell’acciaio è ridotto a 4 mm. Il fissaggio tra le parti avviene con piastre-fazzoletti calcolati con numero di bulloni variabile.

Il fissaggio a terra dei tre supporti verticali primari è ottenuto mediante piastra imbullonata a terra di dimensioni 100 cm x 100 cm, direttamente fissata al basamento in c.a. che emerge dalla vasca arrivando ad un’altezza pari al pelo dell’acqua.

È importante notare che l’esigenza di ottenere un oggetto dalle più sfaccettature, visivamente costituito da sfoglie, va di pari passo con l’esigenza di far collaborare le anime strutturali tra loro, così da aumentare la sezione resistente e, al contempo, risolvere la necessità di controventare la struttura complessiva. La verifica al vento e alle sollecitazioni dinamiche per una struttura in tal modo esile viene assicurata dalla presenza di più collegamenti aerei, in forma di piastre, tra le parti. L’obelisco ha come massimi dati dimensionali 150 cm di larghezza, considerando le lamine esterne agganciate e 1500 cm di altezza.

Il materiale è l’acciaio corten, scelto per esigenze sia strutturali sia estetiche: il corten consente all’oggetto di rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni di cui alla norma, e di fissare caratteristiche estetiche pressochè invariabili nel tempo grazie al procedimento di autopassivazione stabilito chimicamente e definitivo.

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