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Rugby, l’Italdonne alla World Cup: un successo anche aquilano, con Di Giandomenico e Iannucci

L'Italdonne stacca il pass per la World Cup 2022 in Nuova Zelanda. Un successo a forti tinte aquilane, grazie al contributo di Andrea Di Giandomenico, allenatore, e del performance analyst Francesco Iannucci.

L’AQUILA – L’Italdonne stacca il pass per la World Cup 2022 in Nuova Zelanda. Le azzurre hanno chiuso al primo posto il torneo di qualificazione europeo ospitato da FIR, tenutosi dal 13 al 25 settembre allo stadio “Sergio Lanfranchi” di Parma. E L’Aquila esulta due volte.

Un risultato storico, ancora più significativo nell’anno che vuole segnare la rinascita della palla ovale, che si tinge di forti tinte abruzzesi; tra gli artefici del successo delle donne del rugby ci sono infatti gli aquilani Andrea Di Giandomenico e Francesco Iannucci, rispettivamente allenatore e performance analyst della nazionale.

“Questo successo sugella un lungo lavoro, iniziato da prima della pandemia, e proseguito tra le difficoltà causate dalla stessa, con il contributo fondamentale del territorio, che ha consentito di mantenere il livello di crescita delle ragazze. È un premio per loro e per tutto il movimento, ce lo meritavamo” racconta Di Giandomenico, che traccia la strada che la sua nazionale dovrà seguire in vista dell’appuntamento mondiale in Nuova Zelanda. “La sfida adesso è quella di organizzare un buon piano per la coppa del mondo, continuare a lavorare in questo modo per andare lì e cercare di fare la miglior prestazione possibile, senza pressioni, mettendo al centro il divertimento e la voglia di essere protagonisti, tratti distintivi di questo gruppo”.

Dietro al successo delle ragazze di mister Di Giandomenico, un grande contributo è arrivato anche dal lavoro di analisi delle prestazioni, che non si è fermato ai numeri. “Come staff siamo andati alla ricerca di un’analisi che non si fermasse ai numeri, ma che inglobasse la qualità delle ragazze e la loro capacità d’interpretare il gioco svela il performance analyst Iannucci, che lancia un messaggio importante: “nel lavoro svolto c’è un messaggio di concreta equità in rapporto all’efficacia del gioco. Questo per dire che vogliamo parlare di rugby e non limitarci alla divisione tra maschile e femminile. L’efficacia del gioco vive degli stessi principi per maschi e femmine, principi universali sui quali poggia questo sport“.

In chiusura, un augurio al movimento della palla ovale abruzzese: “Il nostro territorio ha grandi potenzialità, l’augurio è di unire capacità e tradizione, creando un contesto che metta al centro la passione, il piacere di giocare a rugby, creando una comunità: basi importanti per ottenere risultati sul campo”.

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