Elezioni amministrative 2021, chi tardi arriva male alloggia

4 ottobre 2021 | 20:31
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Elezioni amministrative 2021, chi tardi arriva male alloggia

Elezioni amministrative, il centrodestra paga i ritardi nella scelta dei candidati sindaci.

Troppi ritardi nella scelta dei candidati. La frase è di Salvini ed è una spiegazione di una tornata elettorale che ha visto complessivamente il Centrosinistra vincere  in alcune grandi città ed essere pienamente in corsa anche dove, ed era previsto, avrebbe avuto difficoltà come Roma e Torino.  Con la fine degli scrutini saranno ancora più leggibili i risultati. Infatti oltre ai dati dei candidati sindaci ci sono quelli dei partiti, a Milano, per esempio, il Pd supera il 30 per cento, più del doppio della Lega.

Pur con lo spoglio ancora in corso, i risultati, almeno nei grandi numeri, sono definiti per i comuni capoluogo di regione. Eletti al primo turno i sindaci di Milano, Napoli e Bologna. Al ballottaggio andranno Roma, Torino e Trieste.

Nel capoluogo lombardo, Sala ottiene tra il 56 e il 58 per cento dei consensi, eletto al primo turno, il candidato civico di centrodestra Bernardo si è fermato intorno al 33 per cento. A Milano clamorosa la sconfitta del candidato 5Stelle e di Paragone che aveva sperato nel sostegno dei no vax, Poca cosa quel  due per cento. A Napoli dove Pd e 5Stelle hanno sostenuto lo stesso candidato il risultato è stato clamoroso,  l’ex ministro Manfredi infatti ha ottenuto corca il 65 per cento dei voti, passando così al primo turno, un successo per Conte e Letta che hanno nella propria strategia l’alleanza tra i due partiti.  Maresca candidato del centrodestra è andato appena poco sopra il 20 per cento. C’era curiosità per la presenza dell’ex sindaco Bassolino, che comunque si è fermato all’otto per cento. Senza storia anche il voto di Bologna, dove il candidato di Pd e 5Stelle, Lepore è stato eletto con circa il 62 per cento dei voti.

La sorpresa invece si è avuta a Torino, dove le previsioni della vigilia accreditavano Damilano, candidato voluto dalla Lega di Giorgietti, grande  favorito. Invece al primo turno è stato superato dall’esponente  del Pd  Lo Russo. I due comunque andranno al ballottaggio. I 5Stelle che governavano la città con Appendino, che non si  è ripresentata,  sono stati puniti dagli elettori. Altro comune capoluogo di regione dove si andrà al ballottaggio è quello di Trieste. Il sindaco uscente Di Piazza (centrodestra) non è riuscito nell’impresa di vincere al primo turno, pur essendo in  notevole vantaggio sul rivale di sinistra, Russo, dovrà vedersela al ballottaggio.

E veniamo alla contesa più attesa, quella della Capitale. Qui erano in quattro i candidati in lotta. Michetti, voluto dalla Meloni e sostenuto da tutta la coalizione. Gualtieri, sostenuto dal centrosinistra, Calenda che correva da solo, Virginia Raggi, sindaco uscente, che  ha voluto riprovarci. Al ballottaggio andranno Michetti e Gualtieri. Tra loro il distacco non è enorme, 5-6 punti. Ma tutto dipenderà da cosa decideranno di fare gli elettori di Raggi e Calenda che sono accreditati di circa il 19 – per cento a testa. Elettori  sicuramente decisivi. I due sconfitti  rifiutano, almeno per ora, sostegni. Del resto la campagna elettorale è stata accesa. L’unico dato certo è la bocciatura della Raggi, che tutti hanno individuato come responsabile del degrado di Roma. Sarà difficile per Conte e Letta trovare una intesa per sostenere Gualtieri. Calenda invece ha il dente avvelenato con il Pd che gli ha negato il sostegno quando era il solo candidato a sfidare la Raggi. Dunque partita aperta.

Tutto come previsto in Calabria dove Occhiuto, centrodestra, è stato eletto presidente con  il 55 per cento dei consensi.

Per finire una notizia che riguarda il segretario del Pd, Letta, che ha vinto le suppletive  a Siena ed è stato eletto deputato. Torna così a Montecitorio dopo anni di assenza. Il Pd ha conquistato anche l’altro seggio in ballo a Roma.

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