Simone Coccia Colaiuta e La casa del soldato, per non dimenticare la Grande Guerra

4 ottobre 2021 | 01:04
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La casa del soldato di Simone Coccia Colaiuta: un museo itinerante, con documenti e cimeli originali della prima Guerra Mondiale, per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani italiani.

Simone Coccia Colaiuta, aquilano, ha voluto creare dal nulla questo museo itinerante. Collocato in una casetta mobile a Collebrincioni, tra il verde e la natura, è frutto di un progetto autofinanziato, voluto per far conoscere, a titolo del tutto gratuito, la sua passione per La Prima Guerra Mondiale.

museo simone coccia

Il museo è arricchito da una nicchietta di legno con una statuina della Madonna, “Dove prego ogni giorno – spiega Simone nell’intervista rilasciata al Capoluogo – mi fa stare bene e senza le mie preghiere non riesco a cominciare la giornata”.

C’è anche una statua in legno, realizzata dall’artista aquilano Valter Di Carlo, dedicata ai caduti. All’interno del museo, un migliaio di reperti: medagliette, baionette, bossoli, elmetti, vecchi scarponi, libri, pubblicazioni, video, “Ricordi di un periodo storico che sembra così lontano, ma che è stato tanto importante per la nostra patria”.

museo simone coccia

Simone è entusiasta del suo progetto; si vede, perchè quando ne parla si emoziona. Stringe un rosario tra le mani, nella fede ha trovato la forza per superare tante difficoltà. La voglia di rendere questo posto qualcosa di unico, lo ha spinto a viaggiare e a muoversi moltissimo.  Per recuperare questi vecchi cimeli ha preso un patentino che gli ha consentito di andare in cerca, con il metal detector, nei posti chiave della Grande Guerra: Il Carso, Caporetto, lungo il Piave, “che mormorava calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il 24 maggio”, come recita una delle più celebri canzoni patriottiche italiane.

“Ho voluto ricostruire attimi di vita di questi poveri soldati, mandati a morire giovanissimi, cercare di cogliere qualcosa delle loro abitudini, di come vivevano quella quotidianità difficile e angosciante”.

“La passione per la storia c’è da quando ero un bambino: poi la vita e le necessità non mi hanno consentito di approfondire. Adesso c’è il tempo e tanta motivazione, e soprattutto non sono solo: mio figlio Loris la condivide con me, mi sta vicino e sono fiero del ragazzo che è e dell’uomo che sicuramente diventerà”.

Il video dell’intervista integrale a Simone Coccia Colaiuta