Univaq, dad ma non per tutti: studentesse incinte e studenti lavoratori in difficoltà

8 ottobre 2021 | 06:40
Share0
Univaq, dad ma non per tutti: studentesse incinte e studenti lavoratori in difficoltà

Univaq: tracciamenti confusionari, problemi all’app per la prenotazione delle aule e studentesse incinte in difficoltà. La denuncia Udu “Dad non per tutti. Chiediamo cambiamenti”

Primi 15 giorni e tante difficoltà all’Univaq, come segnala il sindacato studentesco Udu L’Aquila. Le lezioni sono ripartite lo scorso 20 settembre e le attuali disposizioni decise dal Dipartimento, in merito alla gestione dell’emergenza Covid, hanno incontrato le prime grane.

Ma quali sono i problemi più grandi? Li illustra Udu L’Aquila in una lettera indirizzata al Rettore Alesse e a dirigenti e responsabili competenti dell’organizzazione universitaria.

UDU L'AquilaUdu L'Aquila

Qualche disordine è da attribuirsi alla modalità di effettuazione del tracciamento. Sono stati messi in tracciamento anche studenti che hanno fatto lezione precedentemente rispetto ai casi emersi di positività. Tali studenti da un lato sono impossibilitati a recarsi in università, dall’altro sono anche esclusi dalla DAD. Se si tratta, poi, di studenti lavoratori, i problemi si moltiplicano. Chiediamo un tracciamento più miratoe la possibilità di DAD per le studentesse e gli studenti lavoratori“.

La dad, infatti, come annunciato e spiegato dalla stessa Università prima che ripartisse l’anno accademico, è comunque garantita ma per: le persone clinicamente fragili (esentate dalla vaccinazione), per le persone con invalidità o disabilità certificate che impediscono la presenza, per coloro che si trovano in condizioni socio-economiche particolari (non residenti all’Aquila o nei comuni limitrofi con ISEEU compreso nel limite della no-tax area), nonché per le studentesse e studenti stranieri privi di green pass. La didattica in modalità alternativa sarà altresì assicurata nel caso di corsi numerosi, se la capienza delle aule, considerate le vigenti limitazioni, non dovesse risultare sufficiente.

L’Università degli Studi dell’Aquila riparte in presenza, obbligo di green pass e prenotazione

Disposizioni, queste, che ostacolano le possibilità di seguire i corsi da parte di studenti lavoratori: i quali si ritrovano in difficoltà ancora maggiori se coinvolti nei tracciamenti Covid e se, quindi, costretti ad osservare periodi di quarantena.

Altri problemi sorgono in merito alla capienza delle aule universitaria e all’app in uso per la prenotazione delle stesse.

C’è troppa eterogeneità in Ateneo, con dipartimenti che lavorano al 70 per cento, altri al 50 e con l’app che blocca le prenotazioni, in automatico, quando si arriva al 50 per cento dell’occupazione. Chiediamo uniformità tra le aule e un aggiornamento necessario dell’applicazione”.

Inoltre, per accedere alla DAD, bisogna essere in regola con il pagamento della tassa regionale. Un avviso successivo alla pubblicazione del form con cui bisognava far richiesta della DAD: ciò ha causato ulteriori ritardi nella possibilità di fruire delle lezioni in streaming. Chiediamo che studentesse e studenti possano autocertificare la regolarità della loro posizione ed essere subito aggiunti nei teams, senza perdere ulteriori giorni di lezione”.

I problemi, tuttavia, non finiscono qui. L’Udu raccoglie l’appello delle studentesse in gravidanza, affinché anche per loro possa essere a disposizione la didattica a distanza.

“Il 20 settembre avevamo approvato in Consiglio Studentesco una mozione per chiedere la possibilità di estendere la DAD alle studentesse in gravidanza, in allattamento e per studenti genitori di bimbi nella fascia d’età 0-3.Il motivo è chiaro, tutelare queste studentesse e studenti e chi da loro dipende, e non costringere nessuno a scegliere tra tutela della salute e diritto allo studioNonostante la mozione sia poi arrivata inSenato Accademico, dove ha poi avuto riscontro favorevole, ad oggi nessun servizio di didattica a distanza è stato accordato a queste studentesse e a questi studenti.Ecco perché la nostra senatrice Marianna Esposito si è fatta portavoce di questa istanza, inoltrando al Rettore e al Senato Accademico questa lettera scritta da alcune delle studentesse coinvolte”.

UDU studentesse incinteUDU studentesse incinte