Green pass, così il prof Univaq Simone Gozzano smonta i luoghi comuni

Il professore dell’Univaq Simone Gozzano smonta i luoghi comuni e la analogie contro il Green pass, dall’accostamento al fascismo alla sperimentazione.
Il Green pass obbligatorio come la tessera del Partito fascista, cittadini usati come “cavie” e altri argomenti per dire no alla certificazione verde. A Omnibus, su La7, è il professore dell’Università degli studi dell’Aquila, Simone Gozzano, a smontare i principali luoghi comuni e le analogie strampalate che vengono utilizzate per contrastare l’obbligatorietà del Green pass, ormai diventata più una forma di contrasto al Governo che effettive perplessità relative allo strumento specifico.
Del perché non si può accostare la certificazione verde sul posto di lavoro alle limitazioni della libertà di stampo fascista e del perché è scorretto parlare di “cavie” per vaccini “sperimentali parla appunto il professore dell’Aquila. Pochi minuti di pacata esposizione, per smontare la valanga di rabbia che occupa stabilmente il web.
