Assorbenti e tamponi femminili, giù l’Iva con la Tampon tax

La battaglia per gli assorbenti è quasi vinta in Italia. “Il ciclo non è un lusso”.
Tra i provvedimenti inseriti nella manovra 2022 c’è la riduzione dell’Iva per i tamponi e gli assorbenti femminili dal 22 al 10%.
Finora i prodotti per l’igiene femminile sono stati considerati dei beni ordinari al pari di vino, sigarette e vestiti e con questo provvedimento rientrerebbero nella stessa categoria di birra, biscotti, caffè e cioccolato. La strada è ancora lunga per arrivare a considerarli beni di prima necessità, come alcuni prodotti alimentari, per i quali l’imposta sul valore aggiunto è fissata al 4%, come ad esempio per le olive in salamoia, 5 per cento per altri alimenti come il tartufo, 10 per cento per la fornitura di energia elettrica e gas per usi domestici, medicinali, ma anche rane e pernici da mangiare, francobolli da collezione e opere d’arte.
Attualmente la maggior parte degli assorbenti, in Italia, è nella fascia più alta delle aliquote IVA, quella al 22 per cento, accanto a molti altri beni, tra cui alcuni considerati di lusso, come il caviale.
Assorbenti e tamponi femminili, una tassa lunga 48 anni
In Italia è stata introdotta per la prima volta l’iva sugli assorbenti femminili nel 1973. All’inizio si trattava di una tassazione del 12% che poi nel corso del tempo, come è avvenuto per altri beni, è cresciuta fino ad arrivare al 22%.
Nel 2016 il primo a porre la questione sotto i riflettori della politica è stato l’ex Pd Pippo Civati. Da allora ci sono state diverse proposte di legge mai discusse e vari emendamenti bocciati. L’ultimo tentativo nel 2019 è stato fatto da Laura Boldrini. L’ex presidente della Camera ha provato a rilanciare la battaglia con un emendamento per ridurre al 5% l’Iva, ma non è stato raggiunto il risultato.
“Il ciclo non è un lusso. Lo diciamo da tempo e da tempo ci impegniamo perché questa consapevolezza diventi un atto concreto. Speriamo dunque che in occasione della legge di bilancio si possa procedere all’abbassamento dell’Iva sui prodotti igienici femminili, come da noi richiesto anche nella scorsa manovra finanziaria attraverso un emendamento”. È il commento dell’Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità spiegando che “le prime notizie da questo punto di vista ci sembrano positive”.

“Va superata una tassa ingiusta, che tratta beni di prima necessità come fossero beni di lusso. Bisogna dare un aiuto reale – prosegue una nota – alle tante ragazze e alle tante donne che, in Italia, hanno pagato pesantemente la crisi. Abbassare l’Iva sugli assorbenti è una richiesta indirizzata, ancora una volta, alla politica, al parlamento e al governo da diverse associazioni di donne attraverso varie iniziative, dalla campagna Stop Tampon tax a quella di Tocca a noi. Non perdiamo questa occasione preziosa”.
Le foto allegate sono prese da change.org.