Le nuove stanze della poesia, 2 novembre

2 novembre: la poesia di Zietta Liù che tutti hanno studiato a scuola, per l’appuntamento con la rubrica di Valter Marcone.
La scorsa puntata nel presentare un nuovo ciclo de Le stanze della poesia in cui condividerò con i lettori quelle che chiamo “le poesie dei banchi di scuola “ presentando autori e composizioni ho proposto una breve poesia di Zietta Liù ,4 novembre, frequentemente inserita nei sussidiari di scuola elementare .In questa puntata dunque riporto alcune notizie bio-bibliografiche e altre composizioni della poetessa.
Zietta Liù, pseudonimo di Lea Maggiulli Bartorelli (Pisa, 1900 – Napoli, 16 marzo 1987), è stata una scrittrice, giornalista e insegnante italiana.
Lea Maggiulli Bartorelli, arrivata a Napoli giovanissima dopo aver sposato un partenopeo conosciuto negli anni di guerra, iniziò a dedicarsi all’insegnamento e quindi al giornalismo con lo pseudonimo di Zietta Liù scrivendo rubriche per bambini su varie testate partenopee e nazionali.
Collaborò a lungo con il Corriere di Napoli curando la rubrica Bambinopoli, poi col Corriere dei Piccoli e col Giornale della Scuola.
Fu autrice di poesie, racconti e spettacoli teatrali, nonché di scritti di vario genere pubblicati anche in antologie scolastiche (Tredicino, Il piccolo indiano, La favola più bella, L’amore di Cappuccetto Rosso, Fiordilino, Voli di fantasia, Il cuore e la strada, Le favole belle, Fresca fiorita).
Collaborò con il primo centro di produzione Rai di Napoli alla trasmissione Il nostro piccolo mondo (in cui ebbe modo di presentare il Trio Bennato, da lei scoperto in alcuni locali napoletani e costituito dai tre fratelli Edoardo, Eugenio e Giorgio Bennato, nella loro prima apparizione televisiva e fondò «La ribalta», scuola di teatro e recitazione per fanciulli della buona borghesia napoletana che ebbe tra i tantissimi alunni Roberto De Simone, Fausta Vetere, Giulio Adinolfi, Rosa Russo Iervolino, Peppe Barra, Manlio Luise, Alighiero Noschese, Mario Pane. Morì a Napoli nel 1987. Era madre della regista teatrale Velia Magno, deceduta nel 2021 per Covid-19.
2 Novembre
Amali, bimbo, i tuoi morti.
Abbi per loro ogni sera
una gentile preghiera
che giunga fino lassù.
Lassù nel cielo, dove
sentono un suon di campane;
senton le voci lontane
di chi nel mondo li amò.
E’ la migliore ghirlanda,
bimbi, la vostra preghiera.
Bimbi, pregate stasera
pei vostri morti di più.
ECCO DICEMBRE
Ecco dicembre, vien bel bello.
È vero, porta ventaccio e neve,
ma quanti doni sotto il mantello!
Sì, raffreddori, qualche malanno;
ma ci riporta tanta dolcezza
con la più cara festa dell’anno.
Ed ogni bimbo, pel suo presepe,
già si prepara stelle e pastori,
casette bianche, bianca la siepe.
E già si sente, nel cuoricino
più buono, forse, perché, tra poco,
nasce a Betlemme Gesù bambino.
NATALE
Che neve, che sera!
Ma a un tratto comparve una stella
ed ecco: sembrò primavera.
La siepe che dianzi era brulla
fiorì d’improvviso. S’udiva
leggero un pio ritmo di culla,
e un palpito d’ali d’argento,
un dolce tinnir di campane
portato giù a valle dal vento.
E vivo splendeva laggiù
nell’umile grotta, a Betlemme,
un fiore divino: Gesù.