L’INPGI chiude i battenti, anche le pensioni dei giornalisti passano all’INPS

L’INPGI non esisterà più, confluirà nell’INPS: la cassa previdenziale dei giornalisti dipendenti chiude i battenti, con un debito di quasi 250 milioni.
Niente più INPGI per i giornalisti. A prevederlo è l’articolo 28 della bozza della Manovra di Bilancio: il passaggio sarà effettivo a partire dal primo luglio 2022. Nel testo si legge che, al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, l’INPGI viene trasferito all’Istituto Nazionale di previdenza sociale, INPS, che succede nei rapporti attivi e passivi.
Il regime pensionistico è uniformato a quello degli iscritti al Fondo Pensioni lavoratori dipendenti.«In particolare – si legge – per gli assicurati presso la gestione sostitutiva dell’ INPGI, l’importo della pensione è determinato dalla somma: a) delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI; b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1ø luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti».

Per quanto riguarda i soggetti già assicurati con INPGI, spiega ancora la bozza della manovra, che abbiano maturato i requisiti per i pensionamento entro il 30 giugno 2022, conseguono il diritto alla prestazione pensionistica secondo la medesima normativa.
Verrà, inoltre, costituito un Comitato di integrazione composto dal direttore generale e da tre dirigenti dell’Inpgi, in carica alla data del 31 dicembre 2021, nonché da quattro dirigenti incaricati di funzioni di livello dirigenziale generale dell’Inps, coordinati dal direttore generale dell’Inps, con il compito di pervenire all’unificazione delle procedure operative e correnti entro il 31 dicembre 2022.
Come ha spiegato la Presidente INPGI, Marina Marcelloni, «Il consiglio dei ministri ha inserito nel testo della Legge di Stabilità la norma che consentirà il passaggio parziale degli iscritti dall’Inpgi all’Inps dal 1° luglio 2022. Si tratta di una delle due ipotesi formulate dalla Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio alla quale l’Inpgi ha partecipato insieme a ministero del Lavoro, ministero delle Finanze, Inps e la stessa presidenza del Consiglio. Noi abbiamo lavorato fino all’ultimo perché il governo decidesse per la nostra proposta, quella dell’allargamento della platea che avrebbe consentito all’Inpgi di rimanere autonomo nel suo insieme. Contemporaneamente abbiamo lavorato perché la soluzione di passaggio all’Inps fosse comunque la più tutelante nei confronti degli iscritti e delle loro tutele previdenziali».