L’AQUILA – Il Gip ha sostituito la misura cautelare in carcere con l’obbligo di firma e il divieto di uscire la notte per uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione Magnetic box contro lo spaccio di cocaina.

Ha risposto alle domande del giudice, contestando il vincolo associativo, E. B., uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione Magnetic box, che in un primo momento aveva portato in carcere 5 persone e 2 ai domiciliari, in esecuzione di misure cautelari firmate dal giudice in quanto agli stessi, insieme ad altri indagati, viene contestata appunto l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. A seguito dell’interrogatorio di garanzia, il Gip ha disposto la scarcerazione del 29enne difeso dall’avvocato Mauro Ceci, sostituendo la misura cautelare con l’obbligo di firma e il divieto di uscita notturna.

Nel frattempo è stato rintracciato un 21enne albanese colpito da provvedimento restrittivo e – una volta rientrato in Italia – è stato arrestato anche E. D., 36enne considerato il capo dell’associazione criminale. Quest’ultimo si trovava in Kosovo e nella giornata di ieri è stato arrestato all’uscita passeggeri dell’aeroporto di Ciampino. Il personale della Squadra Mobile aquilana, insieme alla Polizia di Frontiera, gli ha notificato il provvedimento restrittivo, associandolo al carcere romano di Regina Coeli. Dalla difesa, rappresentata sempre dall’avvocato Mauro Ceci, fanno comunque sapere che il Tribunale era stato informato del rientro dell’uomo, che quindi sostanzialmente si è costituito.

Per il 36enne considerato il capo dell’organizzazione criminale domani 4 novembre è previsto l’interrogatorio di garanzia. Restano ancora irreperibili 3 persone.