Non poteva mancare l’ingegnere Pasquale Martella, il “padre” del Ponte Belvedere, durante le operazioni di svaro dell’ultima trave.
Nella giornata di oggi ci sono state le operazioni di svaro dell’ultima trave del Ponte Belvedere. Come mostrato in diretta dal Capoluogo.it, lo smontaggio della prima trave è avvenuto una settimana fa, con la struttura da ben 550 tonnellate che è stata messa in sicurezza e imbragata con le catene collegate a due gru e quindi è stata divisa dai giunti.
Don Pasquale Martella, così viene chiamato da tutti in città, oggi ha 96 anni e con la stessa grinta di allora, ricorda con emozione quando fu inaugurato il ponte, oltre mezzo secolo fa.
Fu lui a realizzarlo con la sua impresa, con un progetto di un gruppo di professionisti: gli ingegneri Aldo Arcangeli, Enrico Lenti ed Emilio Tomassi. L’opera, fu finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno.
Ha guidato tute le fasi costruttive dell’opera fino al collaudo, passo dopo passo e oggi, non poteva mancare Ha assistito alle operazioni di svaro, in una giornata quasi invernale e c’era il 27 maggio 1966 quando su Ponte Belvedere venivano effettuate le ultime prove di carico prima dell’apertura ufficiale al traffico della città.
Alle 15 di questo pomeriggio il manufatto, del peso di 34 tonnellate e della lunghezza di 50 metri è stato sollevato e portato temporaneamente, come per i tre precedenti, su via Persichetti per essere poi sezionato e trasportato via per lo smaltimento.
La delicatissima operazione, durata circa 5 ore, si è sostanziata nell’imbragamemto della trave, dopo tagli trasversali in tre punti per essere separata dalla struttura portante
“Il ponte ha unito le due sponde della città, è stato costruito per collegare le due colline” – aveva detto l’ingegnere Martella a IlCapoluogo.it, nel 2016, in occasione dei 50 anni dall’inaugurazione. “Il ponte fu realizzato in circa due anni. La sicurezza veniva prima di tutto, se servivano sei sacchi di cemento io ne utilizzavo otto per stare tranquillo!” .
