Hi-Tech Elettronica, fumata nera sull’accordo: scattano i licenziamenti

Dieci lavoratori verso il licenziamento. Nessun accordo tra l’azienda Hi-Tech Elettronica e le sigle sindacali. L’azienda procederà agli esuberi entro 120 giorni. I sindacati spingono per un nuovo tavolo
A fine agosto l’azienda Hi-Tech Elettronica dell’Aquila ha avviato una procedura di licenziamento collettivo. Subito è scattata la fase sindacale, per tentare di individuare possibili soluzioni che scongiurassero i licenziamenti. Si parla, per l’esattezza, di 10 esuberi a fronte di 42 dipendenti totali. Non trovando un punto di incontro, si è passati di conseguenza alla fase amministrativa, con il coinvolgimento della Regione. Oggi l’ultimo confronto, entro i tempi utili, per provare a raggiungere un accordo che salvasse i 10 dipendenti. Le parti però – come prevedibile – sono troppo lontane e il tutto si conclude in un nulla di fatto.
“L’azienda spingeva per trovare un accordo sulla chiusura del rapporto lavorativo consensuale da parte di dipendenti e azienda, che prevedesse per ciascun lavoratore una buonuscita di 3500 euro. Ovviamente, in considerazione di una cifra così bassa, come sigle sindacali non abbiamo acconsentito. Si tratta di dipendenti che lavorano nell’azienda anche da 15 anni e che resteranno, di punto in bianco, senza un impiego. Per questo la nostra richiesta è stata di attivare la Cassa Integrazione ed anche questa è stata rifiutata”, ci ha spiegato Giampaolo Biondi della Fim Cisl.
Hi-Tech Elettronica lavora per un settore strategico, quale quello dello Spazio, legato alla Thales. Di conseguenza si tratta di personale – prima in servizio proprio presso Thales – dotato di certificazioni specifiche e importanti. Tuttavia, poiché da qualche anno si è registrata una generale riduzione del lavoro nel settore, è emersa la necessità di esuberi.
L’impossibilità di attivare per i 10 dipendenti la Cassa Integrazione – almeno nella misura che resta disponibile alla Hi-Tech Elettronica – è stata spiegata con l’eventuale esigenza futura di utilizzarla per dare copertura ai dipendenti in vista di nuove crisi.
Conclusi i tempi previsti per eventuali accordi, adesso l’azienda avrà 120 giorni di tempo per procedere ai licenziamenti.
“Come organizzazioni sindacali – conclude Giampaolo Biondi – comunque chiediamo di costituire un tavolo diverso. La Regione Abruzzo ha investito negli ani passati sullo Spazio e sulla Space Economy, garantendo finanziamenti alle aziende che operano nel settore. Noi, oggi, vorremmo capire se questi finanziamenti sono serviti a incrementare l’occupazione sul territorio e se si possono mettere intorno al tavolo tutti gli interlocutori del settore spazio dell’Aquila – cioè Thales, Leonardo e Telespazio – per capire se queste persone che da anni lavorano nel settore possono essere in qualche modo redistribuite nelle aziende del territorio. Sarebbe un peccato perdere questo tipo di professionalità che, in molti casi, si sono formati proprio sul territorio”.