Covid a scuola, le nuove regole sulle gestione dei casi positivi

Covid a scuola, scattano le nuove regole sulla gestione dei casi positivi in classe.
“Scuola in presenza”. Lo si è detto a più riprese al principio del nuovo anno scolastico. Ora, a due mesi dal via delle lezioni, in Italia entrano in vigore le nuove regole in fatto di gestione di casi Covid a scuola con l’obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza, nella massima sicurezza di tutti, alunni e personale.
Quarantena per le classi in cui si registri un piccolo focolaio, anche di soli tre casi nella singola classe. Sarà l’autorità sanitaria di riferimento a stabilire quarantena dei contatti e tempistiche per il rientro in classe, ma fino all’intervento della Asl al riscontro di un caso positivo l’Istituto scolastico avvia la procedura standard.
Il dirigente ascoltino dovrà informare il Dipartimento di Prevenzione della presenza di uno o più casi positivi a scuola, individuare i “contatti scolastici”: quindi i bambini della stessa sezione o gruppi nei casi di scuole e servizi educativi per l’infanzia, i compagni di classe del positivo per le scuole primarie e secondarie e, ovviamente, il personale scolastico che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo. Quindi viene sospesa temporaneamente l’attività didattica in presenza per tutti i contatti scolastici individuati, segnalandoli al Dipartimento di Prevenzione.
Il protocollo, quindi, prevede provvedimenti – di responsabilità dell’autorità sanitaria – diversi a seconda della fascia d’età degli alunni e dello status vaccinale.
In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test il prima possibile, definito “T0”, e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola. Poi sarà effettuato un nuovo test dopo 5 giorni
Nel caso di due positivi, i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi fanno la sorveglianza con testing, i non vaccinati la quarantena; nel caso di tre positivi va in quarantena tutta la classe.
Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell’infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale dovranno effettuare un test; per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie, dipende da tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo.
Il preside sospende “in via eccezionale ed urgente” le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie “siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente”.