Foliage ai piedi del Corvo, immersi nella valle del Chiarino

14 novembre 2021 | 10:23
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Foliage ai piedi del Corvo, immersi nella valle del Chiarino

I colori dell’autunno nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Dove ammirare il foliage che incanta in questi giorni.

Non puoi perderti la caccia ai colori autunnali, ecco dove ammirare il foliage che fa innamorare tutti.

Vai con i tuoi occhi curiosi, con le narici pronte ad assaporare il profumo d’autunno portato dal vento, intriso di foglie bagnate, muschio e spore di funghi. Attraversa a piedi la stretta via sulla diga del Lago di Provvidenza che incute timore e sei nella valle del Chiarino. Stupenda in particolar modo in autunno o in inverno, quando i rami ghiacciati si toccano immobili costruendo un paesaggio fantastico da cartolina di Natale oppure da film: Le Cronache di Narnia sono qui e ti aspettano. Luoghi di fate e di gnomi, masserie e chiese del tempo che fu.

Due ore di cammino immersi nella faggeta profonda su una traccia dove la presenza dell’acqua è sotto ai tuoi piedi, scorre veloce a due passi nella valle sempre più stretta. Poi la spettacolare spianata  della masseria Cappelli nel bosco fitto, con un immenso tappeto di foglie multicolori che volteggiano ad ogni folata di vento. Gli sterpi scricchiolano al passaggio di animali selvatici, discreti e invisibili. Viaggi indietro nel tempo, senti l’animo puro e leggero, la mente sgombra ed aperta alle sensazioni più vere.

foliage

Passa accanto alla chiesetta di San Martino, la via nel bosco si impenna mentre le campane degli animali al pascolo rompono ogni tanto il silenzio. L’acqua ghiacciata che sgorga nelle fontane delle aree attrezzate placa la sete d’estate come fosse un’oasi nel deserto.

Estasiato e impotente di fronte a monte Corvo che improvviso e grandioso ti appare a sinistra. Ai suoi piedi ti aspetta il rifugio Fioretti, nuovo e accogliente per un pasto essenziale.

Tutto intorno il paesaggio è severo. Di fronte al monte Corvo la parete di Pizzo Camarda precipita aguzza, continua verso est con la cresta delle Malecoste fino alla cima del Papa e al Cefalone, mentre da un lato il monte Ienca e il Morrone osservano muti.

Ora che la vista spazia aperta su tutte le direzioni, quasi ammaliato non resisti e a passo veloce prosegui ancora in salita fino allo stazzo, dove resti remoti testimoniano il passaggio di una grande valanga.