Omicidio di Barisciano, nuova udienza in Corte d’Assise: altri testimoni davanti ai giudici

L’AQUILA – Nuova udienza per l’omicidio di Paolo D’Amico a Barisciano, per cui è imputato Gianmarco Paolucci. Proseguono le testimonianze richieste dall’accusa. Davanti ai giudici della Corte d’Assise i colleghi di lavoro e conoscenti della vittima.
Dopo la prima serie di testimonianze ascoltate lo scorso 20 ottobre, mercoledì 17 novembre si torna in Aula per un’altra udienza del processo a carico di Gianmarco Paolucci, accusato di aver ucciso Paolo D’Amico nella sua abitazione di Barisciano. Nell’ultima udienza presso il Tribunale dell’Aquila sono stati ascoltati i primi testimoni dell’accusa, in particolare, i famigliari della vittima e alcuni amici e conoscenti. Con i familiari è stato ripercorso il momento del ritrovamento del corpo. La madre e il fratello di Paolo D’Amico hanno confermato, come da precedente ricostruzione degli investigatori, di aver visto il corpo del congiunto dalla finestra e di aver quindi chiamato i soccorsi a cui sono seguite le indagini e infine l’arresto di Paolucci. Ascoltati anche titolare e operai della ditta che stava eseguendo lavori di pavimentazione all’esterno dell’abitazione. Non è però emersa in maniera univoca quante fossero le persone occupate nelle lavorazioni. A seguire, si è passati alle testimonianze di amici e conoscenti, tra cui cinque persone che, non senza imbarazzo, hanno ammesso di conoscere la vittima per la sua attività di coltivazione e spaccio di marijuana, raccontando anche che D’Amico con alcuni di loro lamentava furti di cui sospettava l’autore, una persona di Picenze, non meglio identificata. Da qui anche l’esigenza di prendere un’arma per difendersi. In realtà, dalle perquisizioni effettuate dopo l’omicidio, non è emersa alcuna arma nell’abitazione. Ritrovata solo la scatola di una pistola ad aria compressa. Nessuno dei testimoni ascoltati in questa sede ha riconosciuto l’imputato.
Nell’udienza del 17 novembre, invece, saranno ascoltati altri testimoni chiamati dalla pubblica accusa, rappresentata dal Pm Simonetta Ciccarelli. A rappresentare la difesa, invece, gli avvocati Mauro Ceci, affiancato dall’avvocato Alessandra Di Tommaso, dello stesso studio legale, e Antonio Milo. Per la parte civile, Antonio e Francesco Valentini.
In tutto sono 79 i testimoni ammessi in Corte d’Assise, composta dal presidente del Tribunale Alessandra Ilari, il giudice a latere Niccolò Guasconi e sei giudici popolari. Il pubblico ministero ha presentato una lista di 69 testimoni, tra Carabinieri di L’Aquila, Barisciano e RIS, consulenti tecnici, congiunti, conoscenti e colleghi di vittima e imputato e altri. La difesa, invece, che comunque ha la facoltà del controesame dei testi dell’accusa, ha presentato una lista di 17 testimoni, di cui 7 presenti anche nella lista dell’accusa, quindi in tutto sono stati 79 i testimoni ammessi, anche se non è detto che – nel corso del processo – sarà necessario sentirli tutti.
Intanto si torna in Aula per le ulteriori testimonianze.