Politica e tv

Nomine Rai, la rabbia di Conte

Conte furente per l'estromissione dei 5 Stelle. Ma le nomine Rai potrebbero essere la scintilla per accendere i fuochi contro l’esecutivo e il suo presidente.

Nomine Rai, andarono per suonare e furono suonati.

E’ un vecchio detto che una voce che vuole restare anonima confeziona per Conte.

In termini più chiari nei 5Stelle, quelli che non amano Conte avvertono: sulle nomine Rai abbiamo confessato di voler lottizzare e candidamente ammettiamo di non esserci riusciti.

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L’ex premier e ora capo dei 5Stelle è furente.

Ripete che guida il partito di maggioranza, che ha avuto il consenso di 11 milioni di elettori, e che non può essere trattato così. C’è stata una lottizzazione, e i rappresentanti dei 5Stelle non parteciperanno ad alcuna trasmissione Rai.

Una minaccia che provoca la secca e perfida risposta di Renzi, al momento il nemico numero uno dell’ex avvocato del popolo: lo share aumenterà.

Poi aggiunge in riferimento alle intercettazioni su un piano di Renzi per colpire i grillini: non c’era bisogno di un piano segreto per distruggere i 5Stelle, basta lasciare fare a Conte.

Dal Pd e anche dal centrodestra arrivano critiche e batture ironiche, A tutti era noto che i 5Stelle puntavano su Giuseppe Carboni, che era stato chiamato alla direzione del tg1 nell’ottobre del 2018, quando presidente del consiglio era Giuseppe Conte. Monica Maggioni ha preso il posto di Carboni, ma al direttore esautorato non è stato affidato, almeno fino adesso, nessun incarico.

Conte lo ha preso come uno schiaffo in faccia a lui e al movimento.

E’ rabbioso quando parla dal Senato circondato dagli esponenti di spicco dei 5Stelle, traspare un risentimento, forse fino ad ora celato, nei confronti di Draghi.

cavallo rai nomine rai

Palazzo Chigi ha avuto un ruolo nella definizione delle nomine? Difficile saperlo, ma da sempre il direttore del principale telegiornale Rai, è scelto tra le persone gradite a Palazzo Chigi. Non sarebbe una novità se anche stavolta fosse stato come da tradizione.

Tradizione che nemmeno Conte quando era premier ha voluto interrompere. Ma l’ex premier è un fiume in piena: a scottarlo non è soltanto la sconfitta nel gioco delle poltrone, ma il fatto che la sua immagine esce offuscata agli occhi del suo partito. Lo avevano scelto perché era considerato autorevole, invece lo hanno sbeffeggiato. Ma quel Conte furente è anche una mina per l’esecutivo. I renziani scherzano sugli annunci dell’ex premier, convinti che presto sarà tutto dimenticato e gli esponenti grillini cercheranno nuovamente spazio nella tv pubblica.

Ma la ferita resta, ed è difficile sapere quale sarà l’atteggiamento dei 5Stelle nei confronti di Draghi nei prossimi giorni.

Perché una cosa appare chiara, l’obiettivo sono le forze di governo che dovrebbero essere alleate e dunque il premier.

Le nomine Rai potrebbero essere la scintilla per accendere i fuochi contro l’esecutivo e il suo presidente.

Ma è un fuoco vero o è solo fumo? A giudicare dalle reazioni e dai malumori dentro i 5stelle, Conte dovrebbe preoccuparsi di più di quanto avviene in casa sua. Questa partita Rai lo ha ridicolizzato, praticamente ha ammesso di essere stato escluso dalla lottizzazione, ammettendo di fatto di aver partecipato e di essere stato emarginato. Per sfogare la propria rabbia, ha voluto intorno, parlando con le tv, il gruppo dirigente del suo partito. Questo perché sa bene che dentro i gruppi e tra gli attivisti dei 5Stelle c’è malumore.

Quando affermava di rappresentare 11 milioni di elettori qualcuno rideva esclamando: una volta.

E c’è maretta per la brutta figura, che la protesta ha accentuato.

Perché protestare se non ti interessano le nomine? Perché ricordare di essere il partito di maggioranza se non vuoi lottizzare? Domande che rimbalzano tra i militanti grillini e che non aiutano Conte. E Di Maio? Non è entrato nella vicenda delle nomine Rai, ma c’è chi lo vede ancora come un antagonista dell’attuale capo per la guida del movimento Per questo resterebbe a guardare, a meno che la situazione non degeneri. Ma controlla una parte del partito-movimento

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