Gianni Di Pangrazio sospeso fino al 2023, le legge Severino è blindata

AVEZZANO – Le speranze di un reintegro nella carica di sindaco prima di gennaio 2023 per Gianni Di Pangrazio sono scarse, ecco perché.
Ormai sono diversi i tentativi di scardinare la legge Severino attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale; a rendere piuttosto flebili le speranze per quanto riguarda quello avanzato dal sindaco sospeso di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ci sono pronunciamenti analoghi e una giurisprudenza ormai consolidata. Naturalmente ogni caso è differente, ma dopo il rigetto del ricorso in sede civile, nell’ambito del quale gli atti erano stato comunicati alla Corte Costituzionale, anche l’ultimo tentativo sembra non avere molte possibilità.
Come spiegato a IlCapoluogo.it da diversi penalisti, “chi ha cercato di sollevare la incostituzionalità della norma ha forse troppo spesso dimenticato che mentre la norma penale (il peculato d’uso in questo caso) ed il dettato costituzionale operano su un piano del processo penale, in cui si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, la ratio della legge Severino tende a garantire ai sensi dell’articolo 97 Cost. il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione. Ne è prova che differente è sia la finalità (cautelare) dell’atto promanante dal Prefetto, sia la natura (amministrativa e non di sanzione penale)”.
In sostanza, per scardinare la legge Severino non basteranno ricorsi alla Corte Costituzionale, ma servirà una nuova legge, in quanto la stessa Corte respingerebbe łe richieste di illegittimità, “nella misura in cui il reato contestato e per cui vi è condanna in primo grado sia solo un indice valutativo rimesso alla autorità amministrativa“.
Le sentenze della stessa Corte per casi analoghi confermano questo orientamento.