Lavoro

Yes I Start Up, sei nuovi imprenditori e le sfide del PNRR

Lavoro, formazione e risorse del PNRR. Ad Avezzano il convegno dedicato, con la presentazione dei primi giovani che hanno sostenuto il percorso di autoimprenditorialità Yes I Start Up in Abruzzo

Yes I Start Up – Politiche attive del lavoro e nuove opportunità, il PNRR per ripartire. Ad Avezzano il convegno per presentare le possibilità per giovani e donne inoccupati.

Presentati ad Avezzano i sei ragazzi che hanno terminato il primo corso di formazione imprenditoriale in Abruzzo, svolto in piena pandemia, del progetto Yes I Start Up Selfemployment dell’Anpal, che vede soggetti attuatori il Gruppo Sicurform, l’Opn, insieme all’FMPI, per sostenere l’autoimprenditorialità. 

“Si è trattato di un corso erogato totalmente online in piena pandemia. Due moduli, con formazione specifica per costruire concretamente il percorso di impresa, dal business plan alle strategie di marketing. Questi ragazzi si sono messi in gioco, terminando il percorso in maniera seria e professionale e ora stanno per inserire la domanda su Invitalia, per ottenere la misura a sostegno della loro attività di Impresa”. Ha spiegato Rosa Pestilli, in qualità di Presidente dell’OPN introducendo il convegno questa mattina.

“Il progetto, inoltre, non finirà qui. È previsto un tutoraggio per due anni e noi soggetti attuatori del progetto Yes I start-up daremo pieno sostegno a questo giovani, perché riteniamo sia fondamentale creare attività che durino nel tempo”.

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Sul PNRR la dottoressa Pestilli ha aggiunto: “Se ci sono le opportunità queste vanno chiarite e comunicate. Mettiamole in rete, attiviamo canali virtuali di servizi. Noi lo abbiamo fatto con il circuito Abrex, perché altrimenti verrebbero meno opportunità di scambio e di conoscenze fondamentali per la rete di progettazione”.

Quindi nel corso dell’incontro sulle Politiche attive del Lavoro e le opportunità portate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si sono susseguiti gli interventi del Presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, di Antonella Terranova, Presidente FMPI, di Sergio Marino, vice presidente dell’OPN, di Salvatore Ronghi, Segretario Generale Confederazione nazionale Lavoratori, di Angelo D’Ottavio, Presidente CdA Abrex.

Che cos’è Yes I Start Up

Yes I Start Up è un’azione formativa personalizzata, per capire cosa significa fare impresa, finalizzata soprattutto a giovani Neet. Il progetto inizialmente non ha raggiunto i risultati attesi, quindi si è pensato di intervenire laddove la misura era risultata poco performante. Come nel raggiungimento dei Neet, a livello nazionale. Così è stata creata una rete partenariale pubblico-privata, attraverso soggetti attuatori e si è, inoltre, migliorata la qualità formativa dei corsi.

Yes I Start Up, gli interventi principali del convegno ad Avezzano

Antonella Terranova ha sottolineato: “L’FMPI è una Federazione di medie e piccole imprese. Aiutiamo le aziende, le prendiamo per mano offrendo diversi progetti, chiaramente su formazione e sicurezza e non solo. Le accompagniamo anche nella visione dei piani contrattuali, del welfare e di quei servizi che gravitano attorno al mondo dell’imprenditorialità. Perché oggi dobbiamo confrontarci con la opportunità della nostra politica, aiutando le imprese sul piano economico. Siamo qui per parlare quindi di progetti che sono o possono essere messi in campo per le aziende. L’FMPI c’è: siamo 53 federazioni in tutta Italia, comprendiamo più di 11 province. Facciamo vedere all’Italia che esistiamo e siamo forti. Oggi abbiamo avuto un confronto con il ministro Carfagna, per mettere in piedi un sistema che possa aiutare e facilitare il lavoro delle micro aziende: le grandi imprese ormai hanno dalla loro parte una struttura storica, ma ai piccoli non devono restare le briciole. Dobbiamo quindi essere presenti, grazie all’Anpal e ai progetti che offre”.

Sergio Marino, vice Presidente Organismo Paritetico Nazionale, ha aggiunto: “Oggi lavoriamo per un’evoluzione dei rapporti con i sindacati. Spesso l’attenzione della stampa alle crisi aziendali non basta a risolvere i problemi. Abbiamo sindacati federali e sindacati autonomi, che magari provano a portare istanze innovative. In previsione di tutte le risorse che arriveranno pensiamo alla loro distribuzione: sarà fondamentale fare un lavoro meticoloso di programmazione per trasformare le possibilità che si presentano in progetti concreti”. 

Salvatore Ronghi della Confederazione nazionale Lavoratori: “Apprezzo molto i percorsi di auto-imprenditorialità. In Italia ancora troppe persone vanno via perché manca l’occupazione. Si spendono 9 miliardi di euro per la misura del reddito di cittadinanza, ma poi 4 milioni delle persone che ne beneficiano sono truffatori, non veri poveri. 9 miliardi, quindi per questa misura e poi solo 8 per la manovra fiscale. Mi chiedo: chi aiuta le imprese? Troppe non avranno neanche la riduzione dell’Irap. Le piccole imprese sono sole, nonostante sia evidente come il percorso di questo paese debba essere la piccola e media impresa. Il Governo quando se ne accorgerà?”. 

Angelo D’Ottavio: “Noi, come Abrex, permettiamo alle imprese di vendere ciò che non riescono a vendere. Oggi, nel nostro circuito in Abruzzo sono iscritti mille soggetti. Movimentiamo un’economia vasta e diversificata, concediamo poi credito alle imprese che hanno necessità, con regole diverse da quelle delle banche. Adesso ci attendono numerosissime opportunità, possibili grazie alle ingenti risorse del PNRR. Il rischio più grande, però, è che queste risorse vadano sprecate, per mancanza di progettualità. Ecco perché è fondamentale che tutte le misure esistenti siano messe in rete, altrimenti rischieremmo solo di aumentare il debito. Il Pnrr probabilmente è la nostra ultima opportunità. Perché negli anni scorsi non siamo riusciti a spendere tanti fondi a disposizione. Ora? Temo che avremo talmente tante opportunità che si creerà una grandissima confusione. Non ci resta allora che confidare nel Governo, dobbiamo sperare che prenda la decisione migliore a livello di programmazione. Il discorso è molto complesso. Questo, comunque, è il miglior modo di incominciare a lavorare: incontriamoci e facciamo rete, altrimenti sarà difficile portare a casa risultati”. 

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