Natale solidale

Caritas L’Aquila, anche a Natale vicini a chi ha bisogno

100 pacchi a settimana per le famiglie aquilane in difficoltà. È Natale e la Caritas cerca di aiutare chi soffre. L'intervista del Capoluogo a don Dante Di Nardo.

È Natale, nonostante la pandemia ancora in corso. Soprattutto in questi giorni che dovrebbero essere per tutti lieti e di festa, il pensiero va a chi soffre, a chi, oberato dalle difficoltà, vede solo buio.

Da 20 pacchi viveri a settimana consegnati prima del Covid 19 a 100, questi i numeri della Caritas dell’Aquila, diretta da don Dante Di Nardo che cerca, 365 giorni l’anno, ma soprattutto in questi periodi di festa, di alleggerire chi vive in uno stato di difficoltà, aggravato dalla pandemia e dalle conseguenti difficoltà economiche delle famiglie.

La Caritas dell’Aquila resta accanto, come può, a chi ha ben altri problemi rispetto al pensiero del cenone della Vigilia. A chi non trova un lavoro e ha una famiglia da mantenere, a chi il lavoro lo ha perso a causa della pandemia, alle tante famiglie che non sanno davvero come fare per mettere insieme il pranzo e la cena o pagare le bollette di luce e gas.

Non solo bisognosi: la Caritas dell’Aquila segue e protegge anche i minori non accompagnati presenti in città. “Vanno a scuola e stiamo cercando di farli integrale nel tessuto sociale del territorio, gli forniamo la possibilità di compiere percorsi di studi completi. È giusto che vengano integrati, con le stesse possibilità di tutti quanti”, spiega don Dante Di Nardo, nella consueta intervista rilasciata al Capoluogo prima delle festività.

Progetto

Don Dante di Nardo, energico e comunicativo parroco di Pettino, non si è mai fermato, nemmeno durante il lockdown di marzo 2020, per tendere una mano a chi è stato abbandonato. “Mancano i fondi, le risorse non sono infinite, ma si cerca di fare il possibile”.

Quasi restio a parlare di ciò che si fa per chi ha bisogno, con pudore, tramite il Capoluogo, vorrebbe infondere semplicemente un messaggio di speranza.

“In questo periodo si tende a mettere troppo in risalto la rivendicazione del bene, invece è il momento di dare lustro solamente al bene che si fa. Devo dire che l’abbraccio corale della città è commovente, si sta muovendo tantissima solidarietà, ed è una macchina importante. Senza questa catena umana sarebbe un disastro. Quantomeno in questo Natale mesto e austero mettiamo in risalto la fiammella della speranza”.

In tutta la regione, nel 2020, sono state 6.253 le persone assistite dalle Caritas, di questi il 38,4% sono coloro che nel 2020 hanno chiesto per la prima volta aiuto.  Il 17,1%  sono persone assistite da 1-2 anni, l’11,8% da 3-4 anni, il  32,8% da più di 5 anni.

I bisognosi almeno nel capoluogo d’Abruzzo non sono solo coloro che non riescono ad arrivare a fine mese, ci sono anche i giovani che hanno difficoltà a integrarsi nel mondo del lavoro, gli immigrati, i minori non accompagnati e una nuova categoria “fragile”: i papà separati.

“A causa del Covid – spiega don Dante – tanti papà non hanno potuto più pagare gli alimenti, trovandosi in estrema difficoltà. A questi si sono aggiunte anche nuove figure in difficoltà: artigiani, operai, commercianti, persone che non hanno perso in questi mesi solo utili e lavoro, ma soprattutto la speranza”.

pacchi spesa caritas

“Sono circa 100 i pacchi che distribuiamo ogni settimana, cercando in questo periodo di mettere anche qualcosa di buono e che ‘sappia di Natale’. Non solo pacchi spesa, ma anche bollette in qualche caso, vestiario per l’inverno, medicine, aiuti per i ragazzi per il pagamento della mensa scolastica, i libri… Insomma tutto quello che serve per alleggerire i pensieri delle famiglie e dei genitori in difficoltà”.

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“Vorremmo fare tanto, magari di più, purtroppo i fondi sono quello che sono. Fortunatamente l’introduzione del reddito di cittadinanza ha consentito a tante famiglie un po’ di respiro negli ultimi anni, ma soprattutto durante il periodo del lockdown. Le difficoltà sono comunque tante”.

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“Purtroppo ci rendiamo conto che per molti c’è poco da festeggiare e che durante il Natale la disperazione sia amplificata. Per questo noi non ci limitiamo a fare qualcosa solo adesso, perchè è il periodo ‘che lo impone’, noi gli stiamo vicino sempre, finchè non hanno risolto i loro problemi”.

“I tempi sono quello che sono e non sappiamo davvero se e quando finirà davvero la pandemia. Stiamo comunque attenti e continuiamo a prestare attenzione. Come cristiano, personalmente, sono chiamato in nome di Gesù ad accogliere tutti, senza se e senza ma e continuerò a farlo. Spero che il Natale e la nascita di Gesù portino un po’ di calore a chi nel cuore sente molto freddo e sta soffrendo. Auguro a tutti tanta serenità per il futuro. Speriamo che nel 2022 arrivino a tutte le Caritas d’Italia fondi sufficienti per poter fare di più, in modo da non lasciare indietro nessuno”.

Caritas L’Aquila, un piccolo gesto per aiutare chi soffre

“Trova il tempo di fare la carità, è la chiave del Paradiso. Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà”. Madre Teresa

La Caritas diocesana si sostiene anche con le offerte di chi può. Le offerte vanno intestate a Confraternita del preziosissimo sangue sparso. IBAN IT07I0538703601000002572002.

La confraternita è l’ente giuridico a servizio della Caritas diocesana. Specificare la causale “contributo Caritas”.

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