Sara Salini racconta la sua lotta contro il tumore al seno in chiave fantasy: ecco “Il risveglio dell’amazzone”.
“Si può parlare del tumore al seno in tanti modi, attraverso un racconto, confidandosi con qualcuno, l’importante è parlarne e non chiudersi in sé, perché proprio parlandone si riesce a trovare una forza che non pensavamo di avere”. Così Sara Salini, terapista che lavora con bambini autistici, spiega a IlCapoluogo.it il suo libro, “Il risveglio dell’amazzone”, nel quale racconta della sua personale battaglia contro il tumore al seno.
“Ho scelto una chiave allegorica, attraverso un racconto fantasy legato alle amazzoni, perché spesso il tumore al seno viene visto come qualcosa che distrugge la nostra femminilità, mentre le amazzoni addirittura se lo asportavano volontariamente per combattere meglio”. Un racconto fantasy, quindi, ma strettamente correlato alla sua esperienza personale: “A fine libro c’è una legenda, che spiega i collegamenti, i riferimenti e i personaggi”.
Il tutto con un obiettivo preciso: “Questo libro vuole essere un aiuto, un invito a tutte le donne che stanno attraversando momenti difficili a non abbattersi, perché attraverso le esperienze negative e dolorose riscopriamo la nostra vera forza, e a raccontare la propria esperienza, perché così si superano tante paure”.
Anche la scelta del genere non è casuale: “Ho raccontato la mia storia attraverso un fantasy perché non volevo appesantirla; è innegabile che attraversare certi momenti rappresenta una sfida difficile e complicata, ma non volevo parlare di questo. Chi passa attraverso questo percorso già sa quali sono le prove dolorose che bisogna affrontare, volevo invece dare un contributo a quella consapevolezza che dobbiamo sempre avere: per quanto le sfide siano dolorose e difficili, dentro di noi abbiamo la forza per affrontarle e a volte basta cercarla dentro un racconto, come è successo a me”.
