Amatrice, ora la ricostruzione non è più solo una speranza: così il Natale è più bello

Sarà un Natale di eventi per la comunità di Amatrice, “è finita la stagione dell’assistenzialismo, deve iniziare quella della produttività”. Ora la ricostruzione non è più solo una speranza.
Sarà un Natale di eventi per la comunità di Amatrice, per contribuire a riconsolidare quel legame tra la comunità che nessuna scossa può piegare. Ci saranno tombolate di gruppo, c’è l’allegria portata dalla casa di Babbo Natale, il tributo musicale a Ennio Morricone, il pranzo in Piazza il 2 gennaio, per inaugurare l’anno nuovo e tanti altri eventi artistici che accompagneranno Amatrice in queste settimane festive. Il 6 gennaio, poi, arriverà la Befamatrice.
Quest’anno, con i cantieri partiti e i mezzi al lavoro per le vie di strade troppo tempo rimaste coperte da polvere e calcinacci, non sarà un semplice Natale di speranza: perché la ricostruzione sta entrando nel vivo e il Comune vuole diventare modello di rinascita. In tempi di ripresa dalla pandemia, poi, la rinascita potrà essere duplice. Mai come quest’anno si potrà trascorrere il periodo natalizio con la consapevolezza che tornare alla normalità non sarà poi un miraggio, solo sognato di anno in anno.

Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ci ha spiegato: “Ci sarà un filo conduttore durante questi eventi festivi, cioè il messaggio che vogliamo lanciare attraverso l’immagine della Capanna della natività in ricostruzione. La casa da ricostruire, quindi, diventa il simbolo della speranza di una ricostruzione certa e definitiva, che meritano tutte le nostre famiglie. Questo dovrà essere il 2022, l’anno della ricostruzione”.
Il 2022 si aprirà con un primo passo fondamentale: completare la pianificazione della ricostruzione “anche in relazione alle nuove prospettive portate dal PNRR. Grazie a questi finanziamenti ulteriori stanziati, potrà finalmente ripartire anche lo sviluppo socio-economico di Amatrice e del suo territorio. In concerto, dovendo mettere in atto una ricostruzione totale di ciò che il terremoto ha spazzato via, ovvio che qualsiasi intervento andrà pianificato nell’ambito di un progetto organico ben preciso, che comprenda la viabilità, il recupero delle aree dismesse, la valorizzazione delle zone turistiche, il biodistretto”.

Proprio giovedì si è riunita la Cabina di Coordinamento – che gestisce il Fondo complementare al Pnrrper le Aree sisma 2009 e 2016, presieduta da Giovanni Legnini – e ha completato la definizione del primo pacchetto di progetti del Fondo, relativi a “Città e borghi sicuri, sostenibili e connessi”, per un importo di 820 milioni di euro.
Per il sindaco Cortellesi, eletto solo ad ottobre 2021 dopo la prematura scomparsa di Antonio Fontanella, è presto per tracciare i primi bilanci, anche se – tra non molto – ci sarà un incontro pubblico con la popolazione per illustrare i primi cento giorni dell’amministrazione neo insediata.
“Come amministrazione – ci spiega ancora il primo cittadino – vorremmo lavorare bene, portare avanti la ricostruzione dando alla comunità ciò di cui ha bisogno. Vorremmo lasciare il ricordo del lavoro fatto, delle opere portate a termine. Amatrice deve tornare ad essere scelta dai suoi cittadini, deve tornare a riempirsi: per questo il territorio deve essere vivibile. L’economia va rilanciata e, affinché ciò sia possibile, occorre creare opportunità e prospettive di lavoro. Il nostro obiettivo è fare di Amatrice un modello di ricostruzione, prima ancora che fisica, morale, sociale e culturale. È finita la stagione dell’assistenzialismo, deve iniziare quella della produttività, della speranza e del futuro”.